World soil day: suolo e acqua fonti di vita

Wwf: in Italia perdiamo 2,4 m2 di suolo al secondo. Tutelare i suoli per salvare agricoltura e biodiversità e proteggerci dai cambiamenti climatici

[5 Dicembre 2023]

Oggi è il World soil day che quest’anno ha per tema “Soil and Water: a source of Life” e la Fao ricorda che «Il suolo e l’acqua forniscono le basi per la produzione alimentare, gli ecosistemi e il benessere umano. Riconoscendo il loro ruolo inestimabile, possiamo adottare misure proattive per salvaguardare queste risorse per le generazioni future. L’erosione e la compattazione del suolo interrompono la capacità del suolo di immagazzinare, drenare e filtrare l’acqua e aggravano il rischio di inondazioni, smottamenti e tempeste di sabbia/polvere. Il suolo e l’acqua sono il mezzo in cui le piante crescono e ottengono nutrienti essenziali. Un suolo sano svolge un ruolo cruciale come filtro naturale, purificando e immagazzinando l’acqua mentre si infiltra nel terreno. I sistemi agricoli irrigui rappresentano l’80% delle terre coltivate, contribuendo al 60% della produzione alimentare globale. Questi sistemi fanno molto affidamento su pratiche efficaci di gestione dell’umidità del suolo. I sistemi agricoli irrigati assorbono il 70% dell’acqua dolce mondiale e rappresentano il 20% dei terreni coltivati».

Il Wwf sottolinea che a livello europeo e italiano abbiamo davvero poco da festeggiare: «Senza tutela del suolo si rischia di essere travolti da frane e alluvioni, si perde un importantissimo serbatoio di carbonio e si pregiudica un indispensabile patrimonio di biodiversità, nonché si mette a rischio la nostra sicurezza alimentare».

Salute del suol e qualità e disponibilità dell’acqua sono interconnesse: «L’implementazione di pratiche sostenibili di gestione del suolo migliora la disponibilità di acqua per l’agricoltura – sottolinea la Fao – I terreni sani, arricchiti di materia organica, svolgono un ruolo cruciale nella regolazione della ritenzione e della disponibilità dell’acqua. L’uso efficiente di acqua di qualità, la promozione dell’uso sostenibile di fertilizzanti e pesticidi, l’impiego di metodi di irrigazione adeguati, il miglioramento dei sistemi di drenaggio, il controllo del pompaggio e il monitoraggio dei livelli di salinità del suolo e delle acque sotterranee sono essenziali per mantenere pratiche agricole sostenibili. La gestione sostenibile del suolo è fondamentale per migliorare la produttività dell’acqua nei sistemi irrigui».

Come ricorda il Wwf, «Sotto i nostri piedi esiste un ecosistema complesso, ricco di biodiversità, fondamentale per la nostra economia: il suolo. Un sottile strato superficiale che ricopre gran parte della crosta terrestre, in cui si concentrano funzioni essenziali per il mantenimento della vita sul nostro Pianeta e per attività umane vitali per la nostra sopravvivenza». E La triplice crisi climatica, ambientale e della biodicversità è strettamente collegata al suolo al tema del World Soil Day: «La scarsità d’acqua porta alla perdita di biodiversità del suolo, mentre la lisciviazione e l’eutrofizzazione dovute alle pratiche agricole portano alla perdita di biodiversità nei corpi idrici – sottolinea la Fao – La cattiva gestione di pesticidi e fertilizzanti non solo minaccia la qualità del suolo e dell’acqua, ma comporta anche rischi significativi per la salute umana e gli ecosistemi.​Scarse pratiche di irrigazione e drenaggio sono alcuni dei principali fattori che determinano la salinizzazione del suolo. L’innalzamento del livello del mare contribuisce alla perdita di terra, aumentando il rischio di salinizzazione e sodificazione del suolo, che può avere un impatto negativo sulla produttività agricola. Una migliore gestione del suolo e delle acque migliora la capacità del territorio di resistere a eventi climatici estremi come siccità, inondazioni e tempeste di sabbia/polvere.​ Le pratiche integrate di gestione del suolo e dell’acqua forniscono servizi ecosistemici essenziali, sostengono la vita sulla terra e migliorano la resilienza dell’ecosistema. I suoli sani agiscono come un bacino di accumulo del carbonio, sequestrando il carbonio dall’atmosfera, contribuendo così sia all’adattamento al cambiamento climatico che agli sforzi di mitigazione».

In Italia il consumo di suolo  viaggia a velocità insostenibile, come ha evidenziato l’ultimo rapporto Ispra, «Le nuove coperture artificiali come edifici, infrastrutture e insediamenti logistici o commerciali fanno perdere al nostro Paese 2,4 m2 al secondo. Nell’ultimo anno in Italia abbiamo perso oltre il 10% di suolo in più rispetto al 2021 (altri 77 km2)».

Il Wwf  ricorda ancora che «L’Italia è un territorio fragile dal punto di vista idrogeologico: frane e alluvioni sono fenomeni diffusi, ricorrenti e pericolosi in costante aumento anche a causa del cambiamento climatico. E le città, le aree urbane sono quelle più vulnerabili. Il consumo di suolo incide sull’esposizione della popolazione al rischio idrogeologico: oltre 900 ettari di territorio nazionale sono stati resi impermeabili in un solo anno nelle aree a pericolosità idraulica media. La cementificazione contribuisce così a rendere il nostro Paese meno sicuro perché l’impermeabilizzazione del suolo aumenta il rischio di disastri: negli ultimi cinquant’anni (fra il 1972 e il 2021) frane e inondazioni hanno provocato 1.610 morti (di cui 42 dispersi), 1.875 feriti e oltre 300 mila evacuati e senza tetto. Nessuna Regione esclusa (Irpi-CNR 2023). Da eventi eccezionali e sporadici, gli eventi meteorologici estremi sono ormai la regola: negli ultimi 4 anni grandi alluvioni e frane hanno travolto la Penisola da Nord a Sud, Sicilia e Calabria, Piemonte, Marche, Emilia-Romagna le regioni devastate».

A questo si aggiunge  anche il grave problema di qualità dei nostri suoli quando vengono erosi, degradati, salinizzati e inquinati da pratiche agricole intensive.  Il Wwf fa notare che «Proteggere il suolo e utilizzarlo in maniera sostenibile è infatti il primo passo da fare per la sicurezza alimentare. Alcune aziende dell’agroalimentare ne hanno compreso l’importanza investendo in pratiche agricole sostenibili, incentivando le rotazioni e mantenendo aree per la tutela della biodiversità nelle aree agricole».

Eppure, come spiega il Panda, «L’Italia è il Paese europeo con la maggiore diversità di suoli. Sul nostro territorio abbiamo 25 diversi tipi di suolo, rispetto ai 30 riconosciuti a livello globale dalla FAO[1]. A tale diversificazione si associa una biodiversità fino a dieci volte maggiore a quella degli altri Paesi europei. Questa straordinaria biodiversità del suolo contribuisce attivamente a numerosi servizi ecosistemici, tra cui la formazione del suolo stesso e la sua capacità di fornire e trattenere acqua ed elementi nutritivi, la regolamentazione di parassiti e malattie delle piante, il sequestro o la movimentazione di contaminanti. E ancora, dopo gli oceani, i suoli sono i più grandi serbatoi di carbonio e svolgono un ruolo cruciale nella mitigazione della crisi climatica. Per svolgere tutti questi servizi ecosistemici il suolo deve però essere sano e vitale, ma la sua salute e vitalità sono compromesse da molte pressioni antropiche, in particolare connesse all’agricoltura intensiva, che è causa di erosione, compattamento, desertificazione, impoverimento nutritivo o al contrario di eccesso di nutrienti come azoto e fosforo nonché contaminazione da sostanze chimiche tossiche, come i pesticidi e sostanze derivanti dall’uso di fanghi di depurazione.  Secondo la stima calcolata da ISPRA quest’anno vi è stata una perdita di servizi ecosistemici pari ad un valore di 9 miliardi di euro per i suoi costi nascosti, impatto che ricadrà sulle future generazioni)».

Secondo il Wwf, «Rigenerazione urbana e consumo di suolo costituiscono oggi un binomio inscindibile sul quale Parlamento e Governo discutono da anni senza giungere ad una definitiva approvazione di un testo di legge. Sono infatti passati 12 anni dalla prima proposta di legge governativa sul consumo di suolo. In questa XIX legislatura sono già stati depositati alcuni disegni di legge il cui esame però è ancora allo stadio iniziale. A livello europeo, nel novembre 2021 la Commissione europea ha approvato la Strategia dell’Ue per il suolo per il 2030” che ha fissato come obiettivo di lungo periodo un consumo netto di suolo pari a zero per il 2050. È attualmente in discussione una proposta di Direttiva per il monitoraggio e la resilienza del suolo (Soil Monitoring Law) con l’obiettivo di creare un sistema standardizzato di monitoraggio dei suoli europei. Purtroppo, il testo in discussione non rende vincolante nessuno strumento per occuparsi della salute e fertilità dei suoli per cui difficilmente riuscirà a fermare i processi di degrado del suolo né a prevenire e mitigare gli impatti del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità».

Il Wwf conclude: «Siamo però tutti coinvolti nella sfida per la conservazione del suolo e responsabili del suo corretto utilizzo, attraverso un’agricoltura che segua i principi dell’agroecologia a livello globale, europeo e locale. Lo stile di vita dei cittadini ha poi un ruolo prioritario: scegliere prodotti locali, coltivati con metodi rispettosi del suolo, come l’agricoltura biologica, contribuisce alla sua tutela».