La posizione di Deafal, condivisa da Cospe, sulla crisi agricola in Europa
Alla ricerca di soluzioni inclusive e sostenibili, oltre le “proteste dei trattori”
Zoratti: «Riformare la Politica agricola comune per garantire la redditività delle aziende agricole durante la transizione ecologica»
Le recenti manifestazioni degli agricoltori in Europa hanno profondamente scosso il panorama del settore primario e dell’intera filiera agroalimentare all’interno dell’Unione europea, mettendo in evidenza una crisi strutturale che pesa pesantemente sui produttori agricoli.
Deafal, la Delegazione europea per l’agricoltura familiare di Asia, Africa e America Latina, promotrice della campagna “Difendi la rigenerativa” a cui Cospe aderisce, ha deciso di intervenire su questa controversia, esprimendo solidarietà agli agricoltori europei ed impegnandosi a promuovere un dialogo costruttivo per trovare soluzioni sostenibili alla crisi agricola.
«Ridurre le cause di questa crisi esclusivamente alle strategie ecologiche del Green Deal e Farm to Fork dell’Unione Europea è un’analisi limitata e fuorviante», leggiamo nel comunicato stampa diffuso da Deafal: «La produzione alimentare in Europa è diventata economicamente insostenibile, con i produttori costretti a vendere i propri prodotti a prezzi inferiori ai costi di produzione».
Questa situazione è il risultato di una serie di fattori interconnessi, inclusa la concentrazione del potere nelle mani di pochi grandi gruppi industriali e la distribuzione dei fondi europei destinati all’agricoltura, caratterizzata da gravi disuguaglianze.
Una delle questioni fondamentali è infatti il predominio del modello di produzione agricola che favorisce le grandi imprese a discapito delle piccole aziende agricole, portando alla scomparsa progressiva delle aziende familiari e alla concentrazione della terra nelle mani di pochi, con gravi conseguenze sulla diversità agricola e sulla resilienza degli ecosistemi agricoli.
Come afferma Alberto Zoratti, responsabile per Cospe del tema nuove economie, la «crisi agricola europea non può essere risolta indebolendo la sostenibilità».
«Da sempre il comparto agricolo è l’emblema di un sistema economico insostenibile: bassissimi prezzi pagati ai produttori, poca trasparenza nelle filiere, politiche commerciali dettate dalle grandi imprese e dalla grande distribuzione organizzata – prosegue Zoratti – Una Politica agricola comune europea che troppe volte ha premiato le dimensioni delle imprese, piuttosto che la loro qualità, sia di prodotto che ecologica e sociale, accordi di libero scambio che aprono i mercati a prodotti poco costosi e altamente inquinanti, nonostante la spinta che si cerca di dare sul Green new deal».
Operando in molti paesi con un approccio agroecologico e sistemico dal punto di vista ambientale, sociale, economico e di governance, Cospe ritiene fondamentale sostenere e premiare un’agricoltura sostenibile, multifunzionale, legata ai territori e al ciclo corto.
«Ogni posizione presa a vantaggio dell’agricoltura industriale – conclude Zoratti – porta inevitabilmente all’indebolimento dei vincoli ambientali, della trasparenza e dei diritti dei lavoratori agricoli, che sono invece aspetti essenziali per trasformare l’attuale e insostenibile sistema che si dice di voler cambiare».
Deafal e la rete “Difendi larRigenerativa” sostengono un’agricoltura sostenibile, multifunzionale e radicata nei territori. Promuovono politiche agricole che favoriscano la diversità agricola, tutelino l’ambiente e assicurino la sicurezza alimentare per le future generazioni.