Cambiamenti climatici, 150 docenti e 1000 giovani diventano “sentinelle climatiche”
A formare ragazzi e ragazze scienziati come Luca Mercalli: «Monitorare gli impatti sul territorio è uno strumento di sensibilizzazione e di azione climatica». A partire dalle scuole
L’Italia è un hotspot di vulnerabilità climatica: un territorio particolarmente fragile al clima che cambia. Ondate di calore, precipitazioni intense, siccità, innalzamento del livello del mare sono fenomeni sempre più comuni e allarmanti nel nostro paese.
Il Rapporto “Analisi del rischio. I cambiamenti climatici in Italia” della Fondazione Cmcc – Centro euromediterraneo sui cambiamenti climatici ha rilevato che la probabilità del rischio da eventi estremi è aumentata in Italia del 9% negli ultimi vent’anni.
All’indomani della Cop28 a Dubai, il testimone delle politiche climatiche torna in mano ai singoli Paesi: la sfida, in Italia, riguarda l’aumento di ambizione delle politiche di mitigazione, la pianificazione di misure di adattamento ma anche il coinvolgimento delle comunità.
Attraverso attività diffuse sul territorio, campagne e formazione il progetto Sentinelle climatiche, in cui Cospe è partner di A Sud, Società metereologica italiana, Ismed-Cnr, Docenti senza frontiere, Cdcs, Un ponte per, Resilea e Palmanana, coinvolge scienziati, docenti, studenti e cittadini in attività di monitoraggio climatico, da nord e sud del paese.
Preparare la popolazione, a partire dai più giovani, a ciò che i cambiamenti climatici produrranno sulle loro vite è fondamentale. Lo ribadisce, oltre all’Unicef, anche il Comitato Onu sui Diritti dell’Infanzia, che ha da poco evidenziato il diritto dei bambini e delle bambine a un ambiente pulito, sano e sostenibile, proprio in riferimento al clima che cambia.
Ma se da un lato le giovani generazioni sono quelle che pagheranno il prezzo più alto del riscaldamento globale, dall’altro l’informazione e la formazione che hanno a disposizione è insufficiente e inadeguata. Per questo, portare le tematiche climatiche e l’educazione ecologista all’interno dei programmi didattici è fondamentale.
Come sottolinea Luca Mercalli, climatologo, divulgatore scientifico e presidente della Smi – Società meteorologica italiana, «la fisica non aspetta i nostri capricci. Il riscaldamento globale sta galoppando ed è un processo che dipende da leggi naturali, non da decisioni umane. Mi sconvolge il fatto che si antepongano l’economia e i desideri della società a leggi che funzionano per conto proprio. Siamo noi a doverci adeguare a esse, non il contrario».
Il progetto Sentinelle climatiche coinvolge scuole secondarie di primo e secondo grado in cinque diverse regioni Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio e Sicilia. Attraverso la sinergia di istituti scolastici, comunità locali, associazioni, istituzioni si rafforzano le comunità educanti e si pongano al centro il diritto al clima, all’ambiente, al verde, alla salute e alla vita delle ragazze e dei ragazzi.
Il diritto al futuro delle giovani generazioni è divenuto negli ultimi anni un tema di dibattito importante, che ha fondato anche numerose climate litigation promosse in diversi paesi da gruppi di giovani e giovanissimi contro Stati e imprese. Anche nell’ambito delle Cop è stata più volte affermata l’importanza di dirigere prioritariamente a minori e giovani finanziamenti e risorse in ambito climatico.
Durante le attività del progetto, docenti e scienziati (tra loro Luca Mercalli, l’economista ambientale Desirée Quagliarotti e lo storico dell’ambiente Marco Armiero) hanno formato 150 docenti e dirigenti scolastici e fornito strumenti didattici utili a coinvolgere le classi.
Obiettivo: rendere 10000 studenti e studentesse protagoniste di campagne di monitoraggio degli impatti climatici sui propri territori attraverso gli strumenti della scienza aperta. I risultati dei monitoraggi diventeranno una mappa Gis partecipata disponibile online.
Per approfondire, leggi la pagina dedicata al progetto.