Co.Svi.G., geotermia ma non solo: competenze, servizi e strutture al servizio della green economy
Co.Svi.G. è il consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche nato nel 1988 tra alcuni comuni dell’area geotermica tradizionale per catalizzare le risorse derivanti da questa attività e tradurle in sviluppo economico, che dall’approccio classico si è trasformato in sviluppo sostenibile.
Co.Svi.G. oggi ha ventuno soci tra comuni, province e unioni di comuni e rappresenta tutta l’area geotermica toscana; è diventato un soggetto pubblico che ha come mission la promozione di iniziative di sviluppo sostenibile utilizzando sia i fondi derivanti dall’attività geotermica – erogati da Enel come compensazioni ambientali – sia da iniziative imprenditoriali specifiche da reinvestire sui territori.
«Un struttura di servizio e di promozione per i Soci – la definisce il direttore Sergio Chiacchella (Nella foto) – per favorire lo sviluppo sostenibile nelle aree geotermiche, partendo dalle capacità espresse dai territori stessi, dalle risorse presenti, fra cui sicuramente va annoverata la geotermia, ma nell’ambito delle quali troviamo, l’ambiente, la storia, la cultura, le produzioni tipiche».
Co.Svi.G. si può quindi a pieno titolo collocare nel percorso della green economy toscana?
«Direi senza dubbio di sì. Non siamo un’azienda che opera direttamente ma offriamo competenze, servizi e strutture per permettere ai nostri soci di essere protagonisti della green economy. Questo significa far crescere i territori nell’ottica di uno sviluppo sostenibile; un ruolo che ci ha portato a siglare l’Accordo di programma “Distretto delle Energie Rinnovabili” nel 2006, a finanziare centri di ricerca e trasferimento tecnologico, ad incentivare la produzione da fonti energetiche rinnovabili, a sostenere iniziative di riqualificazione territoriale. Inoltre siamo soggetto capofila del Polo PIERRE (Polo d’Innovazione per le Energie Rinnovabili) e attraverso questo svolgiamo funzioni di segreteria operativa del Distretto Tecnologico sulle Fonti energetiche rinnovabili, cui abbiamo portato in dote oltre 200 aziende che avevano aderito al Polo suddetto.
Quindi non operate solo nella geotermia ma su tutto il settore delle rinnovabili?
«Sì, una funzione che già svolgiamo per i nostri soci riguarda l’incentivazione di progetti per l’utilizzo di energie rinnovabili; operiamo tramite Energea, struttura nata dalla fusione di CITT e CEGL, nel settore della ricerca e trasferimento tecnologico sulle rinnovabili. Abbiamo realizzato e siamo proprietari del parco eolico “la Miniera” di Montecatini Val di Cecina. Adesso che abbiamo il compito di segreteria operativa del Distretto Tecnologico sulle Fonti Energetiche Rinnovabili, in cui abbiamo utilizzato l’esperienza del polo come startup per il distretto, cercheremo di cogliere le opportunità offerte dai futuri bandi che verranno pubblicati, ma soprattutto crediamo di aver creato una rete tra il mondo della ricerca e dell’innovazione e le imprese. Svolgiamo inoltre un ruolo importante come agenzia formativa, avendo ottenuto l’accreditamento regionale nel 2009. Da allora abbiamo partecipato come soggetti capofila e come soggetti partner ai bandi del Fondo Sociale Europeo, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di formazione ed inserimento nel mondo del lavoro dei diversi target e di creare un punto di raccordo tra il territorio geotermico, nel quale operiamo, ed i diversi attori locali pubblici o privati, quali Comuni, Università, Imprese e Associazioni di Categoria».
Rispetto ai territori geotermici quali attività svolgete nello specifico?
«Stiamo lavorando in questo periodo ai progetti di sviluppo sul territorio che saranno finanziati anche grazie al Fondo Geotermico e per cui l’accordo territoriale sottoscritto nel 2008 rappresenta il punto di riferimento. In base a quell’accordo Co.Svi.G. ha il compito di aggiornare il piano triennale e quello della gestione tecnico-operativa dei progetti approvati e che saranno finanziati con le risorse del Fondo. Inoltre, con le opportunità offerte dalla liberalizzazione introdotta con la legge di riordino del settore geotermico (il Dlgs. 22/2010) cerchiamo di lavorare per creare una filiera geotermica toscana, in particolare per quanto riguarda la valorizzazione delle medie e basse entalpie.
Per questo motivo abbiamo avviato le procedure autorizzative per attività di valorizzazione della risorsa geotermica nelle tre province in cui operiamo, Pisa, Siena e Grosseto. Si tratta di due permessi di ricerca per impianti pilota a Montecatini Val di Cecina (Pisa) e Radicondoli (Siena) e un’autorizzazione per una piccola utilizzazione di interesse locale (basata sul ciclo binario) a Monterotondo Marittimo (Grosseto)».