All’origine dell’economia neoclassica: la rivoluzione marginalista

La nascita della teoria passata alla storia col nome di economia neoclassica, verso la fine del XIX secolo, è dovuta alla diffusione della cosiddetta rivoluzione marginalista, un nuovo approccio alla materia promosso da William Stanley Jevons, Leon Walras e Carl Menger.

Il lascito di questa scuola di pensiero è profondo e duraturo: una nuova teoria del valore di un bene, che non dipende più dal lavoro che “incorpora” ma dall’utilità che il consumatore può trarre dal suo possesso. I beni hanno un valore solo se soddisfano un bisogno del consumatore.

Diventa allora prioritario, per un economista, studiare le dinamiche che determinano la relazione tra domanda ed offerta e l’equilibrio che può essere raggiunto.

Fonte: OilProject.org