Cop 24, l’Accordo di Parigi sul clima in stallo a Katowice (con qualche ambizione)
Cospe: «Resta la volontà di molti di andare avanti per contribuire anche dal basso a rimuovere ostacoli, creare consapevolezza»
La ricerca di un compromesso a tutti i costi, che includesse neo-negazionisti e produttori di combustibili fossili, ha prodotto alla Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici (COP) di Katovice un accordo debole, contradditorio e confuso. Un accordo che ci farà perdere anni preziosi nella corsa contro il tempo per mantenere l’aumento della temperatura globale sotto quei 1,5-2 gradi stabiliti solo tre anni fa dall’Accordo di Parigi.
Un fatto tanto più grave dopo i dati diffusi dall’Emission Gas Report 2018 dell’UNEP, che solo un mese fa richiamava tutti i paesi a porsi obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2030, per arrestare un trend di aumento costante delle temperature che ci proietta ben oltre quel limite, per la fine di questo secolo.
In questo quadro, sia l’approvazione di un manuale che stabilisce i criteri per l’attuazione degli accordi di Parigi, come la decisione della Banca Mondiale di destinare 100 miliardi di dollari nei prossimi 5 anni a sostegno delle politiche di contrasto ai cambiamenti climatici, suonano come altrettante misure palliative per una malattia di cui ancora si stenta a cogliere la gravità. E non mascherano l’incapacità sostanziale di definire e imporre obiettivi chiari e stringenti attraverso il sistema dei Nationally Determined Contributios (NDC), lo strumento chiave approvato a Parigi per sancire gli impegni che ogni paese è disposto pubblicamente ad assumere per ridurre le proprie emissioni di CO2.
Resta, come segnale positivo, la volontà di molti di andare avanti oltre questi limiti e queste resistenze, per contribuire anche dal basso a rimuovere ostacoli, creare consapevolezza, ridurre le emissioni attraverso misure di conversione ecologica dell’energia, dell’economia, dei sistemi alimentari. Una volontà che si è manifestata anche durante questa COP 24, nella creazione di una High Ambition Coalition, una coalizione volontaria formata da più di 100 paesi, che chiede che gli impegni derivanti dall’accordo di Parigi diventino legalmente vincolanti per i paesi firmatari. Forse la notizia più incoraggiante arrivata da Katowice.
In questo quadro COSPE conferma il suo impegno nella Coalizione Clima, a fianco di oltre duecento associazioni, sindacati, imprese, università italiane, per garantire l’appoggio pieno e convinto del nostro governo a questa scelta di campo. Un impegno accompagnato e sostenuto dallo sviluppo di alleanze in tutti i paesi del mondo in cui è presente, per promuovere a partire dai territori programmi e progetti coerenti di de-carbonizzazione dell’energia, di conversione ecologica e sociale dell’economia, dei sistemi alimentari, degli stili di vita.