Da discarica a Fabbrica del futuro, Scapigliato alla ribalta dell’economia circolare italiana
«Entro i prossimi 4-5 anni la Fabbrica del futuro sarà un’identità certa e definita sul territorio e nel panorama nazionale»
Alessandro Giari, presidente e ad della società in house del Comune di Rosignano Marittimo, tra lunedì e martedì ha presentato a Roma i progetti di sviluppo in corso a Scapigliato srl suscitando grande interesse entro il dibattito sull’economia circolare in corso a livello nazionale e fuori: prima dalla sede dell’Associazione stampa estera in Italia e in seguito in un talk Ansa cui hanno partecipato anche – tra gli altri – il ministro per le Politiche agricole Stefano Patuanelli e il presidente Enea Federico Testa, Giari ha presentato un percorso che punta a risalire la gerarchia europea di gestione dei rifiuti.
«In Italia – ricorda Giari (nella foto, ndr) – generiamo oltre 170 milioni di tonnellate di rifiuti l’anno, tra speciali (143,5) e urbani (30), e le soluzioni che diamo a questo problema credo siano un indice di civiltà. Purtroppo al momento le filiere di gestione non sono sostenibili e noi siamo i primi a vivere le contraddizioni del sistema, perché a Scapigliato gestiamo una discarica: una tipologia d’impianto che ha avuto un ruolo importante, ma che oggi deve essere assolutamente superata».
Come? Lo smaltimento dei rifiuti vero e proprio sarà sempre più residuo e marginale – entro il 2030 come stabilito dall’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata nel 2019 dalla Regione Toscana – per lasciare spazio ad altri impianti in grado di migliorare il recupero di materia ed energia da questi scarti. «L’obiettivo non è affatto lontano, entro i prossimi 4-5 anni la Fabbrica del futuro sarà un’identità certa e definita sul territorio e nel panorama nazionale», spiegano dalla società, che allo scopo sta approntando investimenti da circa 70 milioni di euro.
Il più rilevante riguarda un biodigestore «da circa 40 milioni di euro. Da quest’impianto – anticipa Giari – ricaveremo biometano, compost e CO2. Tutti elementi che possono accelerare lo sviluppo agroindustriale nell’area, e che noi metteremo a disposizione a prezzi agevolati con l’idea, fra i progetti di carattere agroindustriale, di favorire l’insediamento di serre idroponiche», sul modello realizzato con grande successo da Sfera agricola a Gavorrano: «Serre con un impatto ambientale estremamente limitato – per produrre 1 kg di pomodori sono sufficienti 2 litri d’acqua, anziché i circa 70 litri che vengono utilizzati nella coltura tradizionale – e tecnologie innovative che possono garantire standard qualitativi eccezionali».
Ma la Fabbrica del futuro sarà composta da più impianti per la gestione rifiuti, come un nuovo Tmb (trattamento meccanico-biologico) e «una ‘fabbrica dei materiali’ dove poter selezionare i rifiuti in ingresso a Scapigliato attraverso processi più evoluti» che permettano di massimizzare il recupero di materia. «Ad esempio – continua Giari – stiamo portando avanti, con la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e altri soggetti del territorio, ricerca applicata per il disassemblaggio dei rifiuti complessi», come gli ingombranti, tramite la sperimentazione di tecnologie robotiche.
Nel frattempo, la società oltre a programmare il futuro pensa anche a compensare l’impatto ambientale che la presenza della discarica di Scapigliato ha comportato sin dalla sua nascita nel 1982. Da allora ha permesso – come continua a fare – di smaltire in sicurezza rifiuti che cittadini e imprese generano ogni giorno, ma anche un presidio ambientale di questo tipo non è (mai) a impatto zero.
Ecco perché Scapigliato, con bandi in uscita nel corso di questo mese, donerà circa 245.000 piante produttive che andranno a realizzare 695 ettari di oliveti inerbiti (ogni ettaro di prato sarà in grado di assorbire altre 2 ton/anno di CO2), nei 13 Comuni dell’area della Val di Fine, Bassa Val di Cecina, Collesalvetti, Crespina Lorenzana e Castagneto Carducci. Ma non ci sono solo gli olivi: all’interno del Polo impiantistico e nelle aree confinanti verranno piantati circa 12.000 alberi e 23.000 arbusti, mentre nelle aree urbane o periurbane dei Comuni coinvolti da un apposito Protocollo d’Intesa, troveranno posto altri 3.000 alberi e 36.000 arbusti.
Complessivamente, il progetto Scapigliato Alberi prospetta un investimento stimato in 3 milioni di euro per compensare tutte le emissioni di gas serra rilasciate dall’impianto: 1.195.000 ton di CO2eq.