Dialogo sulla costituzione di Gianluigi Ceruti
Nella Collana sulle aree naturali protette dell’ETS sono usciti finora oltre trenta volumi dedicati naturalmente ai molteplici ed anche sempre più controversi aspetti che oggi travagliano i nostri parchi. E’ probabile perciò che ai lettori questo libretto di primo acchito potrà sembrare poco attinente ai temi e agli aspetti trattati di norma dalla Collana. Ma non sarà difficile ricredersi una volta avviata la lettura perché la Costituzione, il ruolo della Repubblica, l’ordinamento istituzionale dello Stato – specie dopo la nostra adesione all’Unione Europea e alla modifica del titolo V della Costituzione rimasto incompiuto tanto che si iniziato a cambiarlo – ci riportano a quelle grandi questioni di cui parla il magistrato Paolo Maddalena intervistato da Gianluigi Ceruti ‘padre’ della legge quadro sui parchi .
Mi riferisco all’ambiente, al paesaggio , ai beni comuni, e giù per li rami del demanio idrico, marittimo, storico, artistico e con loro i torrenti, i fiumi, i laghi che qualcuno anche di recente, dopo il passaggio della titolarità del demanio idrico alle Regioni, ha creduto e credeva di poter considerare roba sua -del Veneto o della Padania- e altre bufale del genere, che ci allontanano dall’Europa alla quale ci hanno ricondotto, invece, gli importanti contributi di Roberto Gambino e di altri libri pubblicati nella Collana non ultimo il Dizionario -l’unico in Italia- dedicato alle aree protette.
Che in questa riflessione sulla Costituzione, condotta non a caso, con Sindaci e studenti, si ‘riscopra’ -potremmo dire così- che nel territorio estense alcuni anni fa fu istituito uno dei primi parchi regionali, quello dei Colli Euganei, oggi peraltro alle prese con non poche difficoltà dovute ad una discutibile gestione regionale, è la conferma di quanto poco estranea sia la Costituzione dai temi della collana.
Un parco che ricordo volentieri anch’io per essermene interessato e proprio con quelle persone a cui Ceruti giustamente riconosce grandi meriti. Ebbi l’occasione di farlo in veste di Vice presidente del Parco regionale di San Rossore e direttore della rivista Parchi del Coordinamento regionale dei parchi e poi di Federparchi .
E poi c’è una ragione in più per inserire nella Collana questo Dialogo sulla Costituzione: Paolo Maddalena, infatti, ben prima della sua esperienza di giudice costituzionale, fu consulente del Ministero dell’Ambiente proprio sulla legge 394 mentre il provvedimento percorreva il suo iter parlamentare e, subito dopo la sua approvazione, ne analizzò acutamente il contenuto in un saggio pubblicato dall’autorevole Rivista trimestrale di diritto pubblico.
Ma vorrei ricordare anche una recente risposta data a chi gli chiedeva come mai di fronte a tanti danni e abusi ambientali in sede giurisdizionale dilagano decisioni che si arrestano sulla soglia delle eccezioni preliminari ed escludono i comitati locali dal giudizio con argomentazioni palesemente infondate.
La risposta di Maddalena è netta; ‘l’atteggiamento poco sensibile al tema dell’ambiente, molto frequentemente riscontrabile nelle sentenze dei Tar e del Consiglio di Stato, dipende da quella che Mengoni chiamava la ‘precomprensione’ del Giudice, il fatto cioè che colui che chiede giustizia si scontra spesso con idee o culture dei singoli giudicanti che impediscono al Giudice stesso di giudicare con serenità ed equilibrio’. Il libro spiega come meglio non si potrebbe cosa questo oggi significa.
E, infine, voglio aggiungere che non è neppure un caso che su questi temi stia lavorando con rinnovato impegno il Gruppo di San Rossore Per il rilancio dei parchi di cui Gianluigi Ceruti è uno dei ‘soci fondatori’.
Renzo Moschini
Presidente del Gruppo di San Rossore