Digitale terrestre e sostituzione televisori: rischi e opportunità nella gestione dei RAEE

Il Centro di Coordinamento RAEE ha stimato un incremento nei volumi di raccolta di quasi il 50%, il che ha costituito un duro banco di prova per i gestori fisici dei rifiuti

Dal 23 agosto, con l’entrata in vigore del decreto ministeriale 5 luglio 2021, si è avviata la disciplina delle modalità di erogazione dei contributi per l’acquisto di apparecchiature televisive previo avvio a riciclo degli apparecchi obsoleti. Sono tanti gli attori coinvolti dall’applicazione di questa normativa e per tutti è stato necessario un rodaggio, da qualche ora a qualche giorno,ma oggi è possibile affermare che tutte le operazioni si sono avviate correttamente.

Se da un lato il ministero dello Sviluppo economico, l’Agenzia delle entrate e il Centro di Coordinamento RAEEsi sono confrontati con la gestione delle informazioni ai consumatori, negozianti, gestori dei centri di raccolta comunali, trasportatori e impianti di trattamento dei RAEE hanno dovuto fare i conti con la sfidante gestione fisica dei televisori dismessi, con volumi che non hanno un paragone con quanto gestito in periodi precedenti.

Concentrando l’attenzione sulla gestione fisica dei televisori che i consumatori hanno deciso di dismettere, possiamo osservare che nel periodo di avvio dell’erogazione del bonus (23 agosto – 22 settembre) il sistema di gestione del Centro di Coordinamento RAEE ha ricevuto 5.355 richieste di ritiro di ceste piene di televisori dismessi nel raggruppamento 3, con una prevalenza di quelle provenienti dai centri di raccolta comunali (4.416) rispetto a quelli gestiti con ritiro diretto presso gli esercizi commerciali (939) dai retailer.

Il paragone con il medesimo periodo dell’anno precedente ci fa immediatamente comprendere quanto sia stato significativo l’incremento percentuale complessivo: +39,5%.

Osservando più in dettaglio i dati,emerge che se l’incremento delle richieste di ritiro originate dai centri di raccolta comunali si attesta al 18%, quello originate dei luoghi di raggruppamento della distribuzione ammonta all’830%, con un cambio di paradigma operativo rispetto al periodo precedente.Basti pensare che in quello stessoarco di tempo i distributori hanno iscritto al Centro di Coordinamento RAEE 100 luoghi di raggruppamento, incrementando di oltre il 30% la numerica degli LdR registrati in precedenza. Un ampliamento così significativo della rete ufficiale di raccolta va considerata una reale opportunità di avvio al corretto trattamentodei televisori dismessi tramite il circuito del Centro di Coordinamento RAEE. Al tempo stesso c’è il rischio concreto che parte dei volumi dismessi possano essere dispersi e avviati lungo percorsi che non seguono le corrette regole di gestione dei RAEE.

La filiera della gestionefisica dei televisori dismessi ha incontrato alcune difficoltà per i quantitativi che gli operatori hanno dovuto trattare: nelle prime quattro settimane successive all’avvio del bonus per la rottamazione, il Centro di Coordinamento RAEE ha stimato un incremento nei volumi di raccolta di quasi il 50% rispetto al pari periodo dell’anno precedente, il che ha costituito un duro banco di prova per i gestori fisici dei rifiuti.

La distribuzione se da un lato si era preparata alla vendita di nuovi televisori, acquistando le necessarie scorte, dall’altro non ha preventivato quanto potesse divenire complessa la gestione di televisori dismessi presso i punti vendita che non sono strutturalmente adeguati a gestire centinaia di televisori divenuti RAEE. È facile immaginare come si possano presentare negozi che in alcuni casi hanno dovuto accogliere fino a 400 vecchi televisori e al tempo stesso gestire un magazzino già pieno di nuovi prodotti.

L’aumento repentino dei volumi ha messo in difficoltà anche il settore del trattamento che di fronte ad un tale incremento di RAEE da gestire ha visto un rilevante cambio di mix sbilanciato verso i televisori a schermo piatto piuttosto che verso i vecchi tubi catodici. Se per quest’ultima tipologia si tratta auspicabilmente della coda di prodotti presenti nelle case degli italiani, per i primi si tratta di un incremento di pezzi che darà avvio a unvero e proprio cambio tecnologico nella tipologia di trattamento.

In termini operativi, il trattamento manuale o i primi approcci al trattamento automatizzato riservati alla tipologia degli schermi piatti si sono dovuti confrontare con una produttività ridotta di pezzi ora trattati con l’impossibilità di far fronte all’incremento dei volumi. La conseguenza immediata è stata una carenza di contenitori che ha comportato una riduzione delle rotazioni di magazzino in un frangente in cui sono aumentati sia i punti da servire sia la richiesta di incremento del numero di contenitori per punto di prelievo.

Il settore del trattamento e della logistica della gestione dei RAEE, messo a dura prova da questi volumi, ha pertanto avuto bisogno e non ha ancora totalmente superato un periodo di adattamento per reagire e trasformare queste difficoltà in uno standard di gestione pronto a rispondere alle esigenze che il settore richiederà nei prossimi mesi.