Green.EU, ecco come l’eco-innovazione può rendere più sostenibile il nostro mondo

Si è tenuto a Bruxelles il simposio finale del progetto H2020 Green.EU, la cui unità dell’Università di Ferrara è coordinata da Massimiliano Mazzanti, da cui è nato il network globale Inno4sd. Il simposio segue quelli organizzati tra il 2016 e 2017 a Cipro e Pretoria, mentre il 2019 vedrà come tappa il Messico. Inno4sd sta inoltre collaborando con la rete universitaria internazionale RoutestowardsSustainability, guidata dall’Università di Ferrara con il coordinamento di Gianfranco Franz e Paola Spinozzi. Routes sta organizzando il simposio annuale dal titolo Cultures and local practices of sustainability. Intersecting multiple footprints and the environmental humanities, che si svolgerà presso i campus della Pontificia Università Cattolica a Santiago e a Villarrica, dal 10 al 14 dicembre 2018.

Il tema principale delle attività è il trasferimento di conoscenza relativa a ‘innovazioni per la sostenibilità ambientale e socio economica’, in un’ottica multilaterale nord-sud, sud-nord, sud-sud.

Il simposio ha visto la partecipazione di vari attori globali: istituzioni, centri di ricerca, imprese, con il fine di trovare punti di sinergia tra linee di ricerca sulla sostenibilità, le azioni dei policy maker e le attività innovative delle imprese.

Nello specifico, l’unità Unife ha organizzato e coordinato la sessione su The need and value of knowledge exchangeand knowledge transfer. Gianfranco Franz ha coordinato le 5 presentazioni: Lessons learnt on knowledge exchange from different world regions. The need and value of knowledge exchange and knowledge transfer.

Lucia Dal Negro di De Lab ha presentato un esempio di innovazione frugale legata a un business inclusive, dove l’innovazione di prodotto è sviluppata con il coinvolgimento e per le comunità locali. Antonio Flores ha presentato un progetto di sviluppo green a città del Messico, in cui tecnologia e urban planning si integrano creando un business sostenibile con impatti economici, sociali e sul micro-clima urbano. Nicole Pistelli ha presentato l’esperienza brasiliana nell’ambito della Blue economy, con casi studio di sostenibilità nella gestione delle coste, in cui le buone pratiche di sustainable business e policy innovation sono sinergiche. Valentina Bonello di Iuav ha presentato un caso di rigenerazione urbana nell’area critica di Porto Marghera, evidenziando nuovi valori economici e sociali, e barriere, nel ‘ripensamento’ delle funzioni e valori di un’area da riportare su sentieri sostenibili. Andrea Bortolotti di Metrolab Bruxelles ha infine discusso il tema dell’economia circolare e prevenzione dei rifiuti in un’area metropolitana come quella della capitale Belga e d’Europa.

I casi hanno mostrato la diversità di prospettive e le idiosincraticità che emergono nei vari contesti: il trasferimento di conoscenza non segue mai un approccio ‘one size fits all’. Sempre dirimente è la riduzione delle distanze, valoriali, spaziali, temporali, tra le motivazioni del business e quelle delle politiche.

Emerge anche il ruolo diverso dello ‘Stato’, sempre rilevante ma non più centrale. L’analisi e gestione della sostenibilità, business e politiche, si gioca sempre più nei ponti tra Stati, le loro relazioni economiche e politiche, e al livello delle regioni ed aree metropolitane, ricche di criticità e competenze nei confronti della sostenibilità. L’incrocio tra urbanizzazione e globalizzazione rompe i vecchi schemi, richiedendo sempre un legame stretto tra globale e locale, sia che si tratti di interventi diffusi a scala urbana e metropolitana (Metrolab), sia di micro-interventi di copertura verde dei tetti estendibili a tutto il contesto urbano (Efectoverde), sia, infine, di politiche a scala territoriale e nazionale per la gestione sostenibile dell’acquacoltura (Pistelli).

di Gianfranco Franz e Massimiliano Mazzanti