Una bussola per il mondo delle imprese, dei policy maker e della ricerca
Il management dell’economia circolare spiegato dagli esperti della Scuola Superiore Sant’Anna
Teoria e pratica per identificare gli elementi-chiave che dovrebbero caratterizzare un orientamento strategico alla circolarità da parte di un’impresa
Nell’approccio promosso dall’economia circolare il valore delle risorse naturali, e la capacità di massimizzarlo nel tempo, rappresenta una chiave di lettura significativa e originale, che determina implicazioni significative per il design dei prodotti e dei servizi.
Basti pensare alla tipologia e quantità delle materie prime necessarie e al come vengono utilizzate (efficienza), ai business model (innovativi), al come i beni vengono usati nelle fasi di consumo (e.g. sharing, servitizzazione) e gestiti al termine dei cicli di uso (e.g. take back system), alla logistica (e.g. reverse logistic), all’innovazione tecnologica di supporto all’allungamento della vita utile dei prodotti (e.g. manutenzione, refurbishment), al loro riutilizzo nel tempo (e.g. reuse, remanufacturing), al loro riciclaggio e recupero (con particolare riferimento all’innovazione, alla ricerca e allo sviluppo).
Vi sono poi implicazioni legate ad aspetti trasversali della gestione di impresa, come le (nuove) competenze, la (nuova) conoscenza, la gestione del cambiamento e della complessità, la creazione di network, la co-creazione, le sfide inter-organizzative (simbiosi industriale).
Considerata la centralità dell’economia circolare nelle strategie economiche e per il raggiungimento della sostenibilità, e dato il ruolo che la gestione dell’economia circolare da parte delle imprese riveste per la realizzazione di un modello economico nuovo, ristorativo e rigenerativo, il volume Management dell’economia circolare si rivolge a un pubblico eterogeno: dal mondo della ricerca al mondo delle imprese, al mondo dei policy makers.
Questo lavoro è frutto di anni di ricerca condotti dagli autori presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e non solo e contiene, in primis, un’analisi delle origini, dei principi e degli elementi prospettici del concetto di economia circolare, mettendo insieme teoria e pratica sul tema e giungendo a identificare gli elementi-chiave che dovrebbero caratterizzare un orientamento strategico alla circolarità da parte di un’impresa, sintetizzati in sei principi chiave: ridurre, ripensare, rigenerare, innovare, valorizzare, collaborare.
Vengono descritte e analizzate, poi, le politiche sulla circular economy che si sono sviluppate a livello internazionale e nazionale, le esigenze delle imprese, così come le esigenze dei consumatori, oltre che i necessari processi trasformativi. Tra i driver principali vi quelli driver interni alle imprese, di tipo economico e competitivo, ma anche valoriale ed etico, oltre che il driver dell’orientamento consumatori.
In quest’ottica vengono dunque illustrati i modelli di business cui le imprese più innovative possono riferirsi nel progettare e attuare i desiderati percorsi dieconomia circolare. Anche in questo caso, vengono integrati aspetti teorici e pratici, prendendo a riferimento alcune esperienze aziendali per porre in luce soluzioni innovative che possono risultare particolarmente efficaci nell’attuare il percorso evolutivo verso l’economia circolare.
Secondo gli autori, anche nella prospettiva dei modelli di business emerge l’importanza di alcuni principi e criteri guida, quali, in particolare, il design circolare, il life cycle thinking, l’approccio sistemico; la capacità innovativa e dinamica; la capacità di collaborare; la capacità di rigenerare i diversi sistemi con cui una organizzazione entra in connessione; la gestione efficiente delle risorse; la capacità di massimizzare in termini quantitativi e qualitativi il valore delle risorse nel tempo. Le azioni e le strategie capaci di realizzare questi obiettivi e rispettare simili criteri contribuiscono, indiscutibilmente, a disegnare business model aziendali orientati alla circolarità.
Questo lavoro, infine, si concentra sulle sfide poste dalla misurazione della circolarità per un efficace supporto del decision making. Anche nel caso della misurazione gli autori mixano una panoramica dei contributi metodologici e dei sistemi di indicatori esistenti al contributo originale, maturato e testato in numerosi progetti sul campo. La misurazione dei livelli della circolarità, soprattutto a livello micro, è campo di ricerca ancora in fase iniziale e, quindi, i modelli quantitativi e quali-quantitativi sviluppati e proposti dagli autori dovranno, nel tempo, essere sottoposti a critica e quindi evolversi.
Ciò che, comunque, appare chiaro è che (i) l’approccio di misura deve essere adeguato allo scopo che con la sua implementazione si intende perseguire – engagement vs assessment, per esempio; (ii) indipendentemente dal fatto che l’approccio si basi su misure quali-quantitative o su key performance indicators, le dimensioni di misura analizzate devono essere molteplici, dovendo coprire aspetti soft – di tipo organizzativo,culturale, relazionale, di filiera – e hard della circolarità (attinenti ai processi e ai prodotti, ben oltre ai flussi di materia) in quanto il circular economy management richiede di lavorare su tutti questi piani e dimensioni insieme, con un approccio olistico e sistemico; (iii) non soltanto le fasi del ciclo diproduzione e consumo di beni e servizi risultano rilevanti, ma anche i principi devono essere operativamente integrati nella misurazione, per fornire unchiaro supporto strategico; (iv) le dimensioni di misura devono indagare aspetti chiave della circolarità anche se ambiziosi, avendo una funzione non solo di valutazione, ma anche di stimolo forte per l’intrapresa di azionie soluzioni circolari; (v) per essere davvero utile sul piano operativo, la misurazione non può che essere profonda e specifica (almeno) per settori produttivi; (vi) particolare attenzione deve essere posta alla raccolta dei dati, alla loro tracciabilità e accuratezza, nonché ai modelli e sistemi di benchmark.
Il volume Management dell’economia circolare (Franco Angeli, 2020) raccoglie i risultati di un lavoro pluriennale di ricerca e consulenza fatto dagli autori – Natalia Marzia Gusmerotti, Marco Frey, Fabio Iraldo – sui temi della sostenibilità e dell’economia circolare presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ma anche in altri contesti, come GREEN Bocconi, Ergo, spin-off della Scuola Sant’Anna, la Fondazione Global Compact e la Luiss Business School.