Dal primo congresso internazionale “Chemistry meets Industry and Society”
La chimica del futuro: verde, sostenibile e sicura
Innovazione e sostenibilità al centro dell’agenda dei chimici a convegno a Salerno
Si è svolto nei giorni scorsi a Salerno il convegno internazionale “Chemistry meets Industry and Society”, #CIS2019, dove oltre 350 partecipanti, tra chimici accademici, professionisti di aziende pubbliche e private, rappresentanti di enti di controllo e leader di progetti di ricerca nazionali e internazionali si sono confrontati su temi di grande impatto per la società di oggi.
Il taglio del convegno e l’insieme molto eterogeneo dei partecipanti sono due elementi nuovi rispetto ai convegni scientifici organizzati di solito per aggiornare la comunità dei chimici sulle principali novità nei vari settori della chimica, dalla ricerca di base alle applicazioni tecnologiche e industriali. Il cambio di format è sottolineato anche dalla prima giornata del convegno, che ha visto la partecipazione di molti protagonisti della chimica italiana, con una tavola rotonda, aperta al pubblico e molto partecipata, coordinata dal giornalista e scrittore Pietro Greco, dal titolo “Nessun futuro senza chimica. Creare una sinergia positiva tra chimica, società e industria”.
«La comunità dei chimici ha voluto annunciare un cambiamento in atto e un auspicio per il futuro – ha dichiarato Angela Agostiano, presidente della Società chimica italiana, l’associazione che unisce oltre tremila chimici italiani, che ha promosso e organizzato il congresso – Una maggiore collaborazione tra il mondo dell’università e quello dell’industria e, allo stesso tempo un’attenzione sempre crescente alle persone, alla società civile e all’ambiente».
La Società chimica italiana, infatti, è impegnata in prima linea nella comunicazione e nella diffusione della cultura chimica, come testimoniato anche dalla nascita del gruppo interdivisionale “Diffusione della cultura chimica” lo scorso gennaio 2019. Tra le numerose attività della SCI, in particolare, va sottolineato l’intenso lavoro fatto per promuovere e divulgare l’impegno dei chimici italiani nella risoluzione di molte problematiche di grande attualità, dall’inquinamento dell’ambiente alla salute, fino al tema della sicurezza. Questo impegno è oggi un aspetto tangibile sia a livello accademico, guardando ai numerosi progetti di ricerca scientifica finanziati dalla Comunità europea, sia a livello industriale.
Per quanto riguarda la ricerca scientifica, inoltre, sempre più spesso il successo dei progetti di ricerca è associato a collaborazioni costruttive tra università e aziende private, o allo sviluppo di idee che nascono all’interno di giovani start-up o spin-off universitari. Un esempio di questa maggiore attenzione ai rapporti positivi tra accademia e industria è dato dal premio Mario Giacomo Levi che dal 2017 viene assegnato dalla SCI ‘congiuntamente ad uno studioso accademico e ad un esponente dell’industria che, in collaborazione, si siano distinti per l’attività innovativa svolta nel campo della Chimica portando l’innovazione ad almeno una realizzazione industriale’.
Tra le relazioni presentate al congresso molte hanno riguardato progetti di chimica industriale legati alla chimica verde, ovvero all’innovazione di processi industriali nell’ottica della sostenibilità per l’ambiente, del riciclo e del riuso dei materiali e della riduzione dei consumi energetici. Tra questi progetti, presentati durante il convegno, vale la pena citare la conferenza plenaria del professor Gaetano Iaquaniello, presidente della società NextChem, che si occupa di progettazione e realizzazione di impianti per la trasformazione di rifiuti municipali in biocombustibili, mettendo un atto concretamente i principi della “green chemistry”. Come questo, altri progetti di interesse nazionale sono stati presentati e raccolti nella sessione del congresso dedicata alla “Sostenibilità dei prodotti” (WS5) e a quella intitolata “La chimica incontra la bioeconomia” (WS2) di cui sono disponibili gli atti.
La crescente attenzione dell’industria italiana alle problematiche ambientali è stata sottolineata durante la tavola rotonda da Ferruccio Trifirò, professore emerito e direttore della rivista della Società chimica italiana, La chimica e l’industria: «L’industria chimica italiana ha ridotto dal 1990 a oggi il consumo di energia del 41,8%, ha ridotto enormemente le emissioni di gas, come gli ossidi di azoto e di zolfo, e, andando ben oltre gli obiettivi europei, anticipando la scadenza del 2020, ha ridotto quasi del 60% le emissioni di CO2». Ciò che probabilmente non viene divulgato adeguatamente, secondo anche quanto emerso dalla discussione della prima giornata del congresso, è proprio il cambio di passo delle industrie chimiche, che hanno fatto molta innovazione, ma anche modificato l’impostazioneglobale del lavoro, nell’ottica della responsabilità e dell’attenzione verso le persone, come sintetizzato dal principio delle 3P: People, Planet, Prosperity.
Dell’impegno e della responsabilità sociale delle imprese che operano nel campo della chimica in Italia ha parlato anche Luigi Mansi, del Consiglio di presidenza di Federchimica, durante la tavola rotonda. Un dato molto positivo, infatti, riguarda il programma Responsible care, introdotto per la prima volta negli anni novanta negli Stati Uniti, e oggi adottato da aziende chimiche in otre 60 paesi del mondo. Sul fronte italiano «il 55,4% del fatturato dell’industria chimica italiana è fatto da 170 aziende che hanno aderito al programma, volontario, di Responsable care, un programma mondiale di sviluppo industriale sostenibile, che ha profondamente cambiato il modo di concepire l’industria», ha sottolineato Mansi.
Un aspetto importante legato alle responsabilità dei chimici e all’etica della chimica in generale è quello della sicurezza, sia personale che collettiva. Durante il congresso la prima sessione parallela era proprio dedicata ai contributi della chimica e dei chimici alla sicurezza: “Chemistry for Secure Society” (WS1). Pur riconoscendo la complessità del problema correlato all’uso improprio, o addirittura criminale, delle sostanze chimiche, aspetto che ha segnato negativamente la percezione pubblica della chimica, occorre evidenziare quello che oggi la comunità dei chimici sta facendo per utilizzare la chimica a favore della sicurezza e della pace. Matteo Guidotti, ricercatore presso il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) presso l’Istituto di Scienze e tecnologie molecolari, e membro dell’Accademia delle scienze dell’Istituto di Bologna, tra gli organizzatori della sessione WS1, sottolinea che «per la prima volta in questo convegno si è vista una partecipazione congiunta di chimici e ricercatori da università e centri di ricerca europei, di esponentidella ricerca e sviluppo industriale e di esperti dalle istituzionistatali, tra cui Vigili del fuoco, Carabinieri, Esercito e Corpo militare dell’Ordine di Malta, che si occupano di sicurezza, diprevenzione e di contrasto alle minacce criminali e ad un uso improprio della chimica per scopi illegali (esplosivi, stupefacenti,armi chimiche e biologiche)»
Un altro settore della chimica in crescita e in continua evoluzione è quello legato ai farmaci. «L’industria farmaceutica – ha spiegatoAntonio Messina, vicepresidente di Farmindustria – ha introdotto importanti innovazioni sia nella ricerca che nello sviluppo di nuovi farmaci, ma molte sono ancora le sfide per il futuro, legate ai farmaci personalizzati e alla sostenibilità della loro produzione». L’industria farmaceutica è spesso associata nell’opinione pubblica a risvolti non sempre positivi della commercializzazione e della diffusione dei farmaci, come dimostrano gli atteggiamenti di sfiducia nei confronti delle multinazionali, “Big Pharma”, o anche nei confronti delle istituzioni pubbliche che si occupano di salute dei cittadini. Benché l’origine di questi atteggiamenti sia una questione piuttosto ampia e complessa, anche da quanto emerso dal dibattito avvenuto durante il convegno, una migliore comunicazione delle innovazioni e delle attività di ricerca connesse alla produzione di nuovi farmaci potrebbe aiutare a risolvere questo problema.
Infine, un tema di grande interesse soprattutto per i giovani chimici affrontato durante il convegno è stato quello del lavoro e delle opportunità professionali dei chimici. Secondo Nausicaa Orlandi, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei chimici e dei fisici, quello della chimica è un settore in crescita, con ottime prospettive anche per i giovani laureati in chimica, che oggi possono contare anche di un recente riconoscimento della professione di chimico come professione sanitaria, «aprendo così ai chimici nuovi ambiti lavorativi nel settore della salute». I dati che emergono dall’analisi delle aziende italiane negli ultimi anni mostrano anche che i giovani chimici possono contare su una maggiore attenzione delle aziende chimiche alla ricerca, in quanto quasi il 20% dei giovani chimici nuovi assunti sono impiegati nella ricerca, un dato molto significativo se consideriamo la media del 9% degli altri settori industriali.
Per concludere possiamo citare l’affermazione del professor Vincenzo Balzani, accademico dei Lincei, professore emerito all’Università di Bologna, presente alla tavola rotonda del CIS2019, che recentemente è stato insignito del prestigioso premio internazionale Primo Levi Award 2019 ‘per la sua profonda attenzione agli aspetti sociali della scienza e al comportamento etico degli scienziati, e il forte impegno nel promuovere la scienza per un mondo migliore, per ridurre la povertà e fermare le guerre’: «In futuro il contributo della chimica potrà essere fondamentale anche per contrastare i cambiamenti climatici, convogliando gli sforzi della ricerca in chimica su innovazioni sostenibili».
Link e approfondimenti:
https://www.chimind.it/premi-divisione/126-medaglia-levi
https://www.soc.chim.it/it/gruppi/cultura/home
https://www.federchimica.it/servizi/sviluppo-sostenibile/responsible-care
http://cis2019.com/wp-content/uploads/2019/04/Info-Workshop-5-CIS2019-3.pdf
http://cis2019.com/wp-content/uploads/2019/05/locandina-W2.pdf
http://cis2019.com/wp-content/uploads/2019/09/FinalSchedule-WS1_.pdf
https://www.soc.chim.it/it/gruppi/cultura/news/cis2019_secsoc
https://www.soc.chim.it/it/node/2063
https://www.soc.chim.it/it/gruppi/cultura/news/cis2019_tavolarotonda