Scontiamo ancora un grande ritardo rispetto a Paesi vicini come Francia o Spagna
La cura del ferro che manca all’Italia
Una delle politiche strutturali possibili per le città sta nella realizzazione di sistemi di metropolitane nelle metropoli e di reti tranviarie nelle città medio-grandi
Accade con una certa frequenza che, alla pubblicazione di qualche report europeo o globale sulla situazione dell’inquinamento atmosferico e acustico delle nostre città, nonché dei relativi problemi che ne derivano sulla salute delle persone, si auspichino risposte di tipo strutturale, perché i provvedimenti “emergenziali” (targhe alterne, blocchi giornalieri del traffico, ecc.) costituiscono solo dei palliativi per fronteggiare situazioni di emergenza, nel tentativo di abbattere punte di inquinamento particolarmente significative.
È stato detto più volte che i determinanti principali per l’inquinamento delle nostre città sono la mobilità, i riscaldamenti e, soprattutto in alcune zone del paese, gli impianti industriali. Il tutto, naturalmente, amplificato dalle condizioni orografiche e meteorologiche.
Il tema della mobilità è, quindi, strettamente connesso a quello dell’ambiente e della salute o, in termini più generali, alla qualità della vita delle nostre città.
Laddove gli spostamenti delle persone nella realtà urbana sono prevalentemente effettuati con mezzi privati il traffico rappresenta una fonte determinante in termini di inquinamento atmosferico ed acustico, anche se il miglioramento delle prestazioni in termini di emissioni dei veicoli verificatosi negli ultimi decenni ha sicuramente avuto effettivi positivi.
Non c’è mobilità sostenibile senza un trasporto pubblico di massa efficace e non inquinante. Per questo da anni si dice da più parti che è necessaria una “cura del ferro” per le nostre città.
Una delle politiche strutturali possibili per le città è quella della realizzazione di sistemi di metropolitane nelle metropoli e di reti tranviarie nelle città medio-grandi, che, laddove funzionanti, hanno incontrato ovunque un notevole successo.
Il successo di questo mezzo di locomozione è legato alla buona accessibilità, all’elevato comfort, ai bassi livelli di rumore e alle zero emissioni locali. Il suo sviluppo – soprattutto laddove strettamente connesso con logiche di riorganizzazione urbana – ha in genere permesso di riqualificare aree urbane degradate, ridurre il traffico stradale e aumentare lo spazio fruibile da pedoni e ciclisti.
La situazione a livello nazionale è ancora deficitaria, rispetto a quella di altri paesi europei. In Italia ci sono 45 città con più di centomila abitanti, solamente in 15 città su 45 sono presenti linee di trasporto pubblico urbano su ferro, in sette città sono presenti 13 linee di metropolitana per 220 km ed in 10 ci sono 44 linee di tram su ferro per quasi 400km di estensione (250 delle quali solamente a Milano e Torino); solamente a Milano, Roma e Torino sono presenti entrambe. A Padova vi è una linea di tram su gomma a percorso vincolato così come in alcune città francesi.
In Francia ci sono 42 comuni con più di centomila abitanti, in sei città (Parigi, Lione, Marsiglia, Lille, Rennes e Tolosa) ci sono 25 linee di metropolitana per una estensione di quasi 350 chilometri (214 a Parigi), ed in 24 città ci sono 76 linee di tram su ferro per quasi 900 chilometri di estensione.
L’estesa presenza di reti tranviarie nel paese transalpino ha prodotto significativi miglioramenti nella vivibilità urbana, mentre in Italia il tram, con qualche eccezione, “si chiama ancora desiderio”.
Anche in un altro Paese noi vicino, la Spagna, c’è un dotazione di trasporto pubblico urbano su ferro molto significativa.
Complessivamente in Spagna ci sono circa mille km di trasporto urbano su ferro rispetto ai 1.200 francesi ed ai 600 italiani. Nella nazione iberica prevale nettamente la presenza di linee di metropolitana, settecento chilometri che sono il doppio di quelle esistenti oltralpe.
In totale le 36 linee di metropolitana sono presenti in sei città (Madrid, Barcellona, Valencia, Siviglia, Palma di Maiorca e Bilbao) per un totale di circa 719 chilometri. Una diffusione analoga all’Italia per questo tipo di trasporto urbano su ferro, ma un’estensione tre volte e mezza quella esistente nelle nostre città.
Le 30 linee tranviarie su ferro invece si trovano in dodici città, per una estensione di circa 330 chilometri. Rispetto all’Italia sono presenti in un paio di città in più, ma con una estensione inferiore di circa cento chilometri, grazie essenzialmente alla estesa rete di Milano.