Focus sulla questione israelo-palestinese e sulla guerra in corso tra Russia e Ucraina
Presentato a Firenze il nuovo Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo
Meli (Cospe): «La risposta militare si è rivelata fallimentare, mentre la politica, la diplomazia e la cooperazione dovrebbero guidare le relazioni internazionali»
Quali sono le guerre e i conflitti attivi sul pianeta? A Firenze è stata presentata la dodicesima edizione dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo. L’evento, ospitato presso la presidenza della Regione Toscana, ha rappresentato un momento di riflessione e approfondimento sullo stato attuale delle dinamiche conflittuali a livello globale.
Curato da Raffaele Crocco, l’Atlante rappresenta una mappa per informarsi e comprendere chi sta combattendo i più sanguinosi conflitti del nostro tempo.
La nuova edizione del volume offre un focus sulla questione israelo-palestinese e sulla guerra in corso tra Russia ed Ucraina: nodi cruciali della geopolitica mondiale che, intrisi di complessità storiche, politiche e culturali richiedono un’analisi approfondita per comprendere appieno le loro implicazioni e le loro possibili soluzioni.
L’evento di presentazione ha visto la partecipazione di diverse figure istituzionali e rappresentanti di varie organizzazioni non governative ed enti di solidarietà. Dopo i saluti del presidente della Regione Eugenio Giani, dell’assessora alla Cooperazione internazionale Serena Spinelli e di Filippo Giabbani, dirigente del settore attività internazionali, sono intervenuti Roberto Barbieri, direttore Oxfam Italia, Anna Meli, presidente Cospe, Gianluca Mengozzi, presidente Arcs Arci culture solidali e Simone Siliani, direttore della Fondazione finanza etica.
«Lo scenario delineato dall’Atlante è sempre più allarmante – afferma Meli – Le guerre si susseguono a un ritmo sempre più accelerato, portando a scenari sempre più imprevedibili che destano preoccupazione e timore. È evidente che la risposta militare si è rivelata fallimentare, mentre la politica, la diplomazia e la cooperazione dovrebbero guidare le relazioni internazionali sulla base dei principi di giustizia ed equità».
L’Atlante non si limita ad offrire una mera rappresentazione dei conflitti in corso, ma fornisce anche una panoramica dettagliata su una serie di temi cruciali. Tra questi, si evidenziano le migrazioni, le spese militari, la povertà e le conseguenze dei cambiamenti climatici.
2.240: sono i miliardi di dollari spesi per le armi dall’umanità nel 2022. 2,5 i miliardi di persone che vivono sotto la soglia della povertà estrema; 108,4 milioni sono in fuga dalle guerre.
Questi dati, accuratamente documentati, forniscono una visione completa della complessità dei problemi globali e costituiscono un prezioso strumento per coloro che cercano di comprendere le dinamiche globali e agire per un cambiamento positivo.
Meli ha anche sollevato la questione della copertura mediatica dei conflitti e delle crisi globali: «Attraverso il rapporto Illuminare le periferie, Cospe ha a lungo evidenziato la necessità di una maggiore attenzione da parte dei media italiani su tali questioni. L’auspicio è che l’Atlante possa diventare una fonte di informazione sempre più diffusa anche per i giornalisti, contribuendo così a sensibilizzare l’opinione pubblica e a promuovere una maggiore consapevolezza sui problemi globali».
In un’epoca segnata da conflitti sempre più complessi e diffusi, l’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo si conferma quindi non solo come uno strumento di analisi, ma anche come un faro di speranza. È un invito a guardare oltre le divisioni e a impegnarsi per costruire un futuro basato sulla pace, sulla solidarietà e sulla comprensione reciproca.
Solo attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di superare le sfide che ci attendono e costruire un mondo migliore per le generazioni future.