Progetto SUSY: un nuovo modello di economia che rispetta diritti umani e ambiente
Si è tenuta ieri a Bruxelles la presentazione del policy paper “Maximing Dignity through Social and Solidarity Economy”, risultato del progetto SUSY (SUstainable and Solidarity Economy), realizzato da un consorzio di 26 partner europei. Il policy paper mette al centro delle richieste alle istituzioni europee a cui è rivolto, un nuovo modello di economia che rispetti i diritti umani fondamentali, le risorse del pianeta e il benessere di tutte le comunità.
Oggi, un numero sempre maggiore di persone, infatti, è costretto a confrontarsi quotidianamente con problematiche e sfide sociali. Fenomeni come lo sfruttamento, condizioni di lavoro e di vita precarie dei dipendenti, il cambiamento climatico, l’inquinamento e l’esaurimento delle risorse naturali sono all’ordine del giorno. È proprio durante questa crisi globale (economica, sociale e ambientale) che l’economia sociale e solidale può rappresentare l’alternativa vincente per promuovere modelli alternativi di produzione, distribuzione e consumo verso una realtà ecologica.
L’evento, presentato dall’europarlamentare Elly Schlein – di S&D, è dunque stato anche l’occasione per parlare dell’importanza dell’economia sociale e solidale, fenomeno in forte crescita e che rappresenta già oggi il 10% di tutte le imprese dell’Unione Europea coinvolgendo più di 11 milioni di persone, e definire quale ruolo possa svolgere nell’implementazione dell’Agenda 2013 fissata dai Paesi Membri dell’Unione Europea.
Tra le proposte del policy paper: una maggiore attività di monitoraggio e di controllo con l’utilizzo dei fondi pubblici attraverso l’istituzione di meccanismi vincolanti per la responsabilità sociale e ambientale delle imprese e il riconoscimento e la formazione sui temi dell’economia sociale e solidale.
L’economia sociale e solidale può diventare un paradigma per stabilire standard di riferimento per il settore privato nel rispetto dei diritti umani, la salvaguardia dell’ecosistema, la lotta contro la diseguaglianza e la povertà nel mondo.
«Sembra esserci un’incompatibilità tra l’esistenza di condizioni di vita decenti per tutti sul pianeta e l’attuale percorso economico predominante – ha detto Giorgio Menchini nel presente a Bruxelles insieme a rappresentanti di altre partner, come Marina Sarli (Fair Trade Hellas), Kasia Hanula-Bobbitt (Concord Europe), e Jason Nardi (RIPESS) – la competizione e i profitti sono il terreno su cui si fonda questo presunto sviluppo con il risultato di una crisi sfaccettata che non può essere superata senza la creazione di un nuovo paradigma sociale, in cui l’economia sociale e solidale può svolgere un ruolo fondamentale».
SUSY – SUstainable and Solidarity EconomY è un programma di educazione non formale, co-finanziato da EuropeAID, promosso da COSPE in collaborazione con 25 partner provenienti da 23 paesi europei. Il progetto, che nel 2018 si avvia alla conclusione, ha realizzato ricerche, mappato esperienze,identificato e supportato numerose iniziative di economia sociale e solidale con l’obiettivo di promuovere un nuovo paradigma sociale, partendo dalle numerose esperienze che si stanno sperimentando in Europa e nel mondo.
Qui disponibile il policy paper in italiano: https://www.cospe.org/wp-content/uploads/2018/01/policypaperIT.odt