Scapigliato, 11 risposte ai chiarimenti chiesti da movimenti e associazioni del territorio

Il punto su procedimenti giudiziari, controlli sanitari e ambientali, investimenti per la “Fabbrica del futuro” e sul futuro del Polo impiantisco

La Società Scapigliato Srl, in considerazione delle richieste di informazione e chiarimento pubblicate da parte di Movimenti e Associazioni del territorio, su aspetti rilevanti della propria attività e, ovviamente, in considerazione del carattere pubblico della Società, dei principi di trasparenza e legalità che ne caratterizzano il funzionamento, fornisce di seguito una puntuale informazione sui quesiti posti.

Questa ulteriore azione di informazione pubblica, che segue le molte attività informative fatte pervenire ai cittadini, ai Consiglieri comunali, alle persone che vivono intorno all’Impianto, su tutti i temi connessi alla propria attività nel corso dei mesi e degli anni scorsi, si rende necessaria anche in considerazione della conclusione del mandato dell’attuale Governance e del conseguente rinnovo degli organi di governo societario.

Perché è ovvio che sia l’attuale Governance e l’attuale Management responsabile delle attività e delle azioni che sono state sviluppate da Scapigliato in questi anni. Quindi, proprio per garantire la definizione del “punto” esatto della situazione, e per far sì che chi condurrà “a capo” il lavoro della Società lo possa fare avendo a disposizione informazioni, trasparenza e garanzia che la Società rappresenti concretamente un presidio di legalità ed un’organizzazione efficiente ed innovativa al servizio dello sviluppo dell’economia circolare, produciamo la seguente nota.

Poi il Comune di Rosignano valuterà se fare commissioni o cos’altro riterrà utile e necessario.

Veniamo, quindi, alle domande poste e alle risposte. Viene chiesto:

1) A che punto si trova il procedimento penale “Dangerous Trash” sul presunto traffico illecito di rifiuti speciali pericolosi conferiti a Scapigliato e quali e quanti controlli vengono eseguiti per evitare conferimenti di rifiuti pericolosi?

Il procedimento è in fase di dibattimento su aspetti preliminari. Sono imputati sul presunto traffico illecito di rifiuti l’ex Direttore Generale e il Responsabile Gestione rifiuti. Scapigliato si ritiene “parte lesa” nella vicenda.

È imputato anche, in qualità di legale rappresentante, il Presidente, per una ipotesi di reato diversa e cioè per presunta “frode fiscale” che sarebbe stata attuata ai fini di evadere le imposte (8.000 euro, in un anno in cui la Società ha pagato 1.000.000 di euro di imposte). La responsabilità consisterebbe nell’aver firmato il bilancio 2015. Lo stesso si è insediato a dicembre 2015.

Il meccanismo del controllo dei rifiuti in ingresso è così caratterizzato:

A. Controllo preliminare all’avvio del conferimento:

1.Analisi chimica da parte del produttore sul rifiuto in ingresso ed ulteriore analisi da parte di Scapigliato, effettuata dal laboratorio terzo, individuato con gara pubblica;

2.Analisi della documentazione amministrativa e delle autorizzazioni.

B. Controllo in fase di conferimento:

1. Controllo documentale e visivo su ogni camion in ingresso;

2. Verifica a campione (con individuazione del carico da porre sotto controllo attraverso sistema informatico random) e confinamento del carico per il controllo analitico.

Si precisa che nel corso del 2021 sono stati prodotti n. 135 omologhe, n. 181 controlli a campione e n. 93 respingimenti.

2) Dopo l’indagine della Guardia di Finanza sulla gestione del percolato in discarica, a che punto è la costruzione dell’impianto di depurazione del percolato?

I lavori per la realizzazione del nuovo impianto per il trattamento e depurazione del percolato (che è sempre stato presente a Scapigliato ed ha interrotto la sua funzione nel 2017 per essere nuovamente prescritto nel 2019) sono stati avviati a novembre del 2021 e sono in fase di completamento (il collaudo dell’impianto è previsto per il 30 settembre 2022).

Ad oggi sono sostanzialmente completate le opere strutturali, compresa l’installazione dei 7 sili di accumulo aggiuntivi. L’impianto è in fase di assemblaggio presso le officine del costruttore e sarà fornito tra giugno e luglio prossimi.

Tutto il percolato attualmente prodotto e puntualmente monitorato dai nuovi sistemi tecnologici dei numerosi pozzi installati, è attualmente trattato da impianti esterni.

3) Quali controlli sanitari vengono effettuati sui lavoratori che operano in discarica e sono esposti ai rifiuti conferiti?

Tutto il personale addetto alla discarica opera all’interno dei mezzi e non è normalmente esposto in forma diretta ai rifiuti.

Scapigliato sottopone annualmente il proprio personale ad analisi cliniche e strumentali, coerenti con il protocollo sanitario emesso dal medico aziendale competente e diversificato a seconda della mansione effettivamente svolta dal singolo lavoratore. In generale, si parla di esami emato-urinari, spirometria, audiometria, elettrocardiogramma basale, visiotest, esami tossicologici ed, infine, visita medica generale.

Oltre alle presenti analisi, l’Azienda ha disposto un ulteriore monitoraggio clinico per i lavoratori, per escludere l’eventuale esposizione a rischi derivanti dalla presenza di metalli pesanti.

A parte l’aspetto sanitario, la Società effettua periodicamente un monitoraggio ambientale delle varie aree di lavoro, sia dal punto di vista chimico che biologico.

A questo si aggiungono le attività di monitoraggio della qualità dell’aria, che avvengono attraverso una centralina che rileva gli standard delle sostanze potenzialmente pericolose 24 h su 24.
Si ricorda, inoltre, che nell’ambito dei controlli periodici previsti dall’Autorizzazione vigente, la Società effettua, con frequenza annuale o biennale, la determinazione della “Analisi di Rischio”. Oggetto del procedimento è, pertanto, la valutazione del rischio sanitario-ambientale connesso con le tipologie di rifiuti autorizzati.

L’ultima sessione dell’Analisi di rischio, svolta nell’aprile 2022, evidenzia che non vi è rischio per la salute umana, relativamente alla componente biogas e per quanto riguarda la potenziale fuoriuscita del percolato non si rilevano criticità.

4) Quali sono le modalità di gestione per limitare la superficie del fronte aperto di discarica?

La Società, dal 2019, si è dotata di una procedura di controllo/rilevazione del fronte attivo di coltivazione, che possano garantire ordinariamente una superficie inferiore a 3.000 m². Gli esiti dei controlli sono disponibili presso la sede della Società.

Per raggiungere tale obiettivo, la coltivazione viene sviluppata attraverso specifici programmi di avanzamento, finalizzati a ridurre la superficie di fronte attiva, che viene quotidianamente ridotta mediante la posa in opera di materiale argilloso compattato. A conferma dell’efficacia della gestione operativa messa in atto, sono gli esiti del monitoraggio in continuo della Qualità dell’Aria, che evidenzia valori nettamente al di sotto di quelli di guardia prescritti dagli Enti preposti al controllo.

5) Qual è la situazione attuale del dissesto sul versante est della discarica, per il quale Regione Toscana ha emanato un Decreto di Diffida, e quali provvedimenti sono stati intrapresi per evitare altri eventi franosi?

Sul fronte est della discarica è stato rilevato, nel gennaio/febbraio 2020, uno spostamento di alcuni centimetri del fronte, alla base. Immediatamente la Società ha provveduto ad avviare gli accertamenti, incaricando professionisti di esperienza e competenza nazionale per studiare il fenomeno.

Parallelamente ha adottato, in via d’urgenza, provvedimenti di contenimento con l’apposizione, in una prima fase, di una serie di palancole (215 metri lineari di palancole, ancorate da 36 tiranti lunghi 38 metri). La formalizzazione del carattere del fenomeno in corso, con il relativo progetto di intervento, è stata presentata alla Regione diversi mesi dopo. Tale elemento temporale (a nostro giudizio necessario per poter analizzare il fenomeno e ipotizzare le soluzioni da adottare), è stato ritenuto, tuttavia, da parte della Regione tardivo, e su questo presupposto è stata adottata una diffida a cui la Società si è adeguata nel merito, ma ha anche prodotto un ricorso al Tar, per il quale attendiamo la discussione, relativamente a ipotesi di inadempienze a nostro giudizio non presenti.

Il lavoro di analisi e approfondimento, tuttavia, è continuato nei mesi successivi, e in considerazione dell’osservazione del fenomeno che, pur essendo sotto controllo, ha dimostrato di continuare a determinarsi, seppur con consistente rallentamento, ha presupposto un ulteriore intervento di consolidamento definitivo, con l’apposizione alla base del fronte di 156 pali da 1.200 mm di diametro, profondi 24 metri, ancorati da 76 tiranti lunghi 55 metri, i cui lavori sono sostanzialmente conclusi e hanno fatto rilevare l’interruzione dei movimenti del terreno.

L’opera enorme, realizzata in tempi brevissimi e gestita con dinamiche industriali di assoluta efficienza e funzionalità, ha evitato un possibile dissesto.

Tutto il fronte della discarica è oggi osservato secondo principi e tecniche di rilievo di particolare precisione, che permettono e permetteranno di verificare qualsiasi ulteriore possibile elemento problematico.

6) Scapigliato ha recuperato i crediti (più di 10 milioni di euro) che vantava nei confronti delle aziende fallite Lonzi e Rari di Livorno?

Il fallimento Lonzi è tuttora in fase istruttoria, ma siamo sostanzialmente certi di non poter recuperare, dei 12.700.000 euro di credito, che somme del tutto irrilevanti.

Ciò che, comunque, ha fatto la Società, è stato accantonare immediatamente, dal 2016 in poi, somme consistenti in ogni bilancio di esercizio per far sì, come è accaduto, che la “perdita” fosse assorbita senza sostanziali conseguenze per i bilanci, che hanno potuto chiudere sempre con utili netti di particolare rilievo e incrementare anno per anno il patrimonio della Società.

7) Come vengono accantonati i fondi per la gestione post-operativa?

Come è noto, il decreto legislativo 36/2003 e sue modifiche e integrazioni, stabilisce che ogni discarica, nella fase della sua gestione, accantoni i fondi per poter gestire, una volta conclusa l’attività, tutta la fase di post-gestione, ossia la captazione del biogas e del percolato che continuano a prodursi per molti anni successivi alla chiusura.

Il piano prevede l’accantonamento di risorse anno per anno, che garantiscano le spese necessarie, certificate da tecnici specializzati. Attualmente Scapigliato accantona circa 5 milioni ogni anno. Il fondo è dotato in questo momento di circa 31 milioni. Entro il 2030, data in cui si prevede la chiusura della discarica, sarà garantita tutta la somma necessaria alle spese programmate.

8) Per quale motivo l’importo dell’appalto del biodigestore è di 42 milioni contro i 25 preventivati nel PEF del 2019?

Il biodigestore anaerobico, che è il più consistente e importante investimento in corso da parte di Scapigliato, che prevede non 42 ma 44,4 milioni di euro già appaltati, dal 2019 è stato oggetto di una consistente revisione di tipo funzionale, con l’obiettivo di produrre un miglioramento sotto il profilo delle tecnologie utilizzabili, ed anche per adeguarlo ai più avanzati criteri di inserimento ambientale, utilizzando soluzioni architettoniche di maggiore qualità rispetto a un normale impianto industriale. Non è un caso che sia stato incaricato del progetto un architetto come Mario Cucinella.

I costi pianificati sono regolarmente definiti nelle variazioni del PEF e del piano industriale della Società.

9) Come è possibile, nell’epoca dei cambiamenti climatici causati dalle emissioni di gas serra, mantenere una discarica che emette in aria 100.000 tonnellate/anno di CO2 e produce decine di migliaia di tonnellate di percolato altamente inquinante?

La sostenibilità delle discariche, sotto il profilo ambientale, è certamente un elemento critico. Scapigliato, tuttavia, anche in relazione al lungo e puntuale lavoro fatto dal settore Valutazione di impatto ambientale della Regione Toscana nella fase di rilascio della nuova autorizzazione e da quello prodotto dalla Società, ha adottato una serie di misure e di programmi che sono indispensabili per perseguire concretamente l’obiettivo del superamento dell’attuale “sistema di smaltimento” e gestire gli impianti con i migliori criteri di contenimento dell’impatto ambientale.

Tutti gli elementi sono puntualmente documentati nel progetto strategico della Società, che tutti conoscono come “Fabbrica del futuro”.

All’interno del progetto queste sono le principali misure per garantire mitigazione ambientale e ritorni al territorio.

L’impatto emissivo della discarica, mediante VIA postuma, è stato oggetto di trattazione nell’ambito del rilascio della recente autorizzazione; tale impatto, nel periodo 1980-2060, è stato stimato in 1.145.000 t di CO2. Pertanto la stima di emissione annuale è di circa 15.000 t/anno.

Al fine di compensare complessivamente tutta la CO2 emessa dalle attività della discarica, la Società ha avviato un percorso di piantumazione suddiviso in 5 azioni che prevede oltre 300.000 esemplari tra piante da frutto, arbusti e altri interventi di riqualificazione ambientale che sono in fase di piantumazione nel territorio dei Comuni della Val di Cecina e delle Province di Pisa e di Livorno, in prevalenza olivi per trasformare una prescrizione di valore ambientale anche in un contributo allo sviluppo economico e produttivo dell’agricoltura di qualità. Si tratta di inserimenti di olivi forniti gratuitamente a cittadini e aziende per la produzione di olio extra vergine toscano.

Il percolato prodotto dalla discarica viene drenato, raccolto ed avviato a impianti di trattamento opportunamente autorizzati senza alcuna dispersione nell’ambiente, mediante una rete di oltre 50 presidi ambientali (pozzi) di raccolta e sollevamento. Si sottolinea, tuttavia, che il nostro percolato non è altamente inquinante, ma è classificato come sostanza non pericolosa, in coerenza con la tipologia di rifiuti conferiti in discarica.

10) Qual è il cronoprogramma dettagliato delle piantumazioni intorno a Scapigliato? E i dettagli del progetto “Scapigliato alberi”?

Il cronoprogramma del progetto di piantumazione è stato avviato nel 2021, mediante la posa in opera nei territori delle Province di Pisa e Livorno, di oltre 14.000 piante di olivo. Nel 2022 le prenotazioni già completate consentiranno di giungere a oltre 50.000, quindi oltre il 20% del totale.
Sia il cronoprogramma che la rendicontazione annuale sono state regolarmente trasmesse al settore VIA della Regione Toscana nell’ambito dell’ottemperanza della Prescrizione n. 5 di VIA. Tale attività contempla oltre 250.000 piante di olivo fornite a titolo gratuito alla cittadinanza e alberature e arbusti da piantumare nei terreni di proprietà di Scapigliato.

Nell’ambito dell’azione 1 della prescrizione n. 5 di VIA, sono stati ad oggi piantati all’interno del Polo di Scapigliato 1.943 tra alberi e arbusti.

Nel prossimo autunno-inverno 2022-2023, saranno realizzati nell’area a nord della nuova discarica i seguenti interventi:

– Fornitura e piantagione di n, 115 alberi a pronto effetto, del genere Acer, Quercus e Sorbus;

– Fornitura e piantagione di n. 1.200 piantine forestali (del genere Acer, Fraxinus, Malus, Pyrus,
Quercus, Sorbus);

– Fornitura e piantagione di 2.700 piante arbustive di specie tipiche di siepi campestri (ad esempio,
genere Crataegus e Prunus);

– Fornitura e piantagione di filare di n. 80 alberi a pronto effetto del genere Populus (lungo il fosso
Ripaiolo).

Negli anni a seguire gli interventi proseguiranno sia all’interno delle aree del Polo Impiantistico (come previsto dal progetto di inserimento paesaggistico approvato in sede di VIA), sia per quanto attiene le aree della cintura verde esterna al Polo, ma sempre adiacente agli impianti, con modalità simili a quelle del primo intervento di cui sopra, e sempre nei periodi autunnali-invernali.

11) Quali sono le caratteristiche dell’impianto di gassificazione annunciato da Comune e Regione, dal costo presunto di 440 milioni di euro?

Il progetto dell’impianto industriale Waste to Chemical è finalizzato a sviluppare il riciclo chimico dei rifiuti in etanolo (componente essenziale per la produzione di plastiche riciclabili), metanolo (un biocarburante fra quelli incentivati dall’UE come carburanti green) e l’idrogeno. Il progetto è stato presentato nel contesto del cosiddetto Distretto circolare, formalizzato da Alia Servizi Ambientali SpA, in relazione all’istanza per l’espressione di dichiarazione di interesse alla realizzazione di nuovi impianti di trattamento, promossa dalla Regione Toscana.

Si rinvia, quindi, a ulteriore specifico dettaglio informativo che sarà predisposto e opportunamente divulgato, attraverso sessioni pubbliche di confronto, così come programmato da parte di Alia e dell’alleanza circolare.

a cura di Scapigliato srl