Sembra “carta” ma non è: ecco come fare una buona raccolta differenziata
La carta oleata, la carta da forno, la carta stagnola: tutti esempi di “carta” che non vanno nella raccolta differenziata di carta e cartone
La raccolta differenziata di carta e cartone in Italia continua ad aumentare,e nel 2018 è arrivata a sfiorare i 3,4 milioni di tonnellate: si tratta di un incremento del 3,9% sull’anno precedente e del triplo rispetto al 1998. Questo significa che su 4,91 milioni di tonnellate di imballaggi cellulosici immessi al consumo, l’81,1% è stato avviato a riciclo.
La crescita dei volumi non è infatti il fine delle raccolte differenziate, ma il mezzo per fornire al mondo cartario carta da riciclare in un’ottica di economia circolare, dunque come riconosciuto espressamente da Comieco – il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica – la qualità della raccolta differenziata non sarà solo un tema, ma “il tema” dei prossimi anni.
Per migliorare basta poco: sono ancora tanti gli errori ancora commessi quando si differenziano carta e cartone, piccoli errori che, se opportunamente modificati, garantirebbero comunque un incremento della qualità della raccolta. Degli scontrini ad esempio abbiamo già parlato, ma è bene ricordare anche che la carta oleata, quella della focaccia, dei salumi, dei formaggi, non va nel contenitore di carta e cartone a meno che non sia indicato diversamente sulla confezione; lo stesso vale per la carta da forno, mentre la carta stagnola va nel contenitore dedicato ai metalli.
Fare bene la raccolta differenziata, fa la differenza! Scopri di più nel compendio preparato da Comieco e nella nuova serie web C.s.i Toscana, qui trovi il quarto episodio: Graffi e bende (raccolta differenziata carta da forno e scontrini)