L’agroecologia avanza nello Zimbabwe grazie alla cooperazione internazionale con Cospe
Semi per il futuro nella Giornata internazionale delle lotte contadine
Le proteste degli agricoltori in Europa, Asia e altre parti del mondo esprimono la necessità di una società orientata verso un futuro in cui l'agroecologia contadina prevalga sull'agrobusiness
Il concetto di sovranità alimentare rappresenta il diritto delle persone ad avere accesso a cibo nutriente e prodotto in modo sostenibile, nonché il diritto di prendere decisioni sui propri sistemi alimentari e produttivi per raggiungere l’autosufficienza.
Questi diritti fondamentali non dovrebbero essere negoziabili o messi in discussione, eppure milioni di agricoltori in tutto il mondo lottano quotidianamente per affermarli.
Questa è la base della Giornata internazionale delle lotte contadine, che si celebra il 17 aprile per ricordare la resistenza dei contadini e delle contadine di tutto il mondo che continuano a lottare per la giustizia sociale e la dignità. Questa giornata, istituita dalla coalizione contadina Via Campesina, commemora il massacro di 19 contadini del Movimento senza terra a Eldorado dos Carajás, in Brasile, il 17 aprile 1996.
L’obiettivo di questa giornata è quello di riportare l’attenzione su un’agricoltura diversificata e contadina, caratterizzata da filiere corte e dalla conservazione della biodiversità che stiamo gradualmente perdendo.
Sostenendo la sovranità alimentare, l’agroecologia contadina e l’accesso alla terra, al territorio e ai beni comuni, Cospe, insieme a partner italiani e locali e col finanziamento dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, gestisce anche il progetto Semi per il futuro in Zimbabwe.
Il progetto sostiene i piccoli agricoltori di tre distretti del paese Chiredzi, Mwenezi e Masvingo, nell’adozione di modelli agricoli sostenibili. Tali modelli consentono la costruzione di sistemi alimentari locali e differenziati, socialmente ed economicamente equi e sostenibili.
Fulvio Vicenzo, responsabile tematico “ambiente e transizione ecologica” di Cospe, spiega – direttamente dallo Zimbabwe, dove si trova – la formazione appena conclusa presso la Shashe agroecology school, nel distretto di Masvingo: «Insieme agli agricoltori e ai tecnici di Agritex, il servizio di assistenza agricola del ministero dell’Agricoltura zimbabwiano, abbiamo analizzato i diversi siti del progetto e sviluppato piani d’azione per i prossimi mesi per l’introduzione di pratiche agroecologiche, concentrandoci sulla gestione dell’acqua, sulla fertilità del suolo e sulla riduzione dell’uso di input chimici».
La Shashe agroecology school rappresenta un’esperienza unica, anche a livello regionale, in quanto promuove pratiche, misure e concetti agroecologici. Oggi una delle antenne di Via Campesina, la scuola è stata fondata all’inizio del 2000 da una comunità di agricoltori che ha occupato terreni precedentemente utilizzati per l’allevamento intensivo per dedicarsi ad un’agricoltura biologica, rispettosa dell’ambiente e in armonia con la natura. Attualmente la comunità è composta da 700 famiglie di agricoltori.
«L’agroecologia è molto utile e colmerà una lacuna nelle nostre comunità, poiché la maggior parte delle aree in cui viviamo sono degradate – dice Clever Mazhata, supervisore di Agritex – Ci affidiamo a colture che possono prosperare anche con risorse idriche limitate,quindi la formazione che stiamo ricevendo è fondamentale. Dobbiamo adottare sempre di più queste pratichein modo che i contadini che non riescono a raccogliere nulla possano cominciare a trarre dei benefici».
Il 2024 è iniziato con le massicce proteste degli agricoltori in Europa, Asia e altre parti del mondo contro le politiche agricole sfavorevoli agli agricoltori. Queste manifestazioni esprimono anche la necessità di una società orientata verso un futuro in cui l’agroecologia contadina prevalga sui metodi dell’agrobusiness e in cui siano garantite giustizia sociale e dignità per tutti. È fondamentale garantire che nessuno sia costretto a lasciare la propria terra, la propria famiglia e la propria cultura per cercare una vita migliore altrove.
«Il 17 aprile è un giorno di pace e di lotta. È il momento in cui ci riuniamo come comunità e discutiamo delle lotte contadine per le risorse. Dobbiamo celebrare questo giorno come uno dei più importanti, soprattutto in quanto membri di Via Campesina», sostiene Nelson Mudzingwa, coordinatore nazionale del Forum dei piccoli agricoltori biologici dello Zimbabwe (Zimsoff), partner di Cospe nel progetto.