Le auto elettriche aziendali candidate perfette per accelerare elettrificazione

Auto elettriche: in Italia le utilitarie sono solo il 20%. Prezzo in Ue +39%, in Cina -53%

Le case automobilistiche preferiscono vendere quelle più grandi e costose

[19 Febbraio 2024]

Secondo l’ultimo briefing “Europe’s BEV market defies odds but more affordable models needed” realizzato da Transport & Environment (T&E) su dati di Dataforce, «Solo il 17% delle auto elettriche vendute in Europa nel 2023 è costituito da veicoli compatti del segmento B, tipicamente più economici, mentre per le auto a combustione interna la quota corrispettiva è del 37%. In Italia gli stessi dati mostrano una sproporzione ancora maggiore: il 20% del venduto annuo elettrico è nel segmento B, mentre per le auto a benzina o diesel la quota corrispettiva arriva al 47%».

T&E evidenzia che «Le case automobilistiche stanno rallentando l’adozione dei veicoli elettrici dando priorità alle vendite di BEV più grandi e costose. Tra il 2018 e il 2023, sono stati lanciati solo 40 modelli completamente elettrici nei segmenti compatti (A e B), rispetto ai 66 modelli di grandi dimensioni e di lusso (D ed E) immessi sul mercato nello stesso periodo.

L’analisi di T&E dimostra che «Nel 2023, il 28% delle vendite di auto elettriche, in Europa, si colloca nel segmento D, quello delle auto di grandi dimensioni (il dato nazionale italiano è il 29%); per le auto endotermiche la quota corrispettiva è appena del 13% (solo il 7% in Italia)». E il rapporto “EV Price Gap: A divide in the global automotive industry“, pubblicato nel 2023 da Jato Dynamics evidenzia un altro aspetto insostenibile del mercato automobilistico europeo: «Il prezzo medio di un’auto elettrica a batteria, in Europa, dal 2015 a oggi è aumentato del 39% (+18.000 euro) mentre in Cina è diminuito del 53%. Ciò è dovuto principalmente al fatto che i produttori europei si concentrano in modo sproporzionato sulle auto di grandi dimensioni e sui SUV, che comportano un sovrapprezzo».

Il direttore dell’ufficio italiano di T&E, Andrea Boraschi, denuncia che «Le case automobilistiche europee stanno frenando l’adozione dei veicoli elettrici da parte dei consumatori perché non immettono sul mercato modelli economicamente accessibili nei tempi e con le quantità necessari. La concentrazione sproporzionata dei produttori sui grandi SUV e sui modelli premium significa che abbiamo troppe poche auto di massa e prezzi troppo alti».

Dall’analisi di T&E risulta che quest’anno «I modelli disponibili sul mercato a meno di 25.000 euro saranno prodotti, per l’Europa, in sole 42.000 unità. Nonostante la scarsità di modelli economicamente accessibili, la quota di mercato Ue delle auto elettriche, nel 2023, è cresciuta di 2,5 punti percentuali, raggiungendo il 14,6%. Tuttavia, la quota di mercato delle BEV nell’Ue potrebbe essere già oggi al 22% se il settore delle auto aziendali – che in molti Paesi rappresenta la maggior parte delle vendite di auto nuove – fosse all’avanguardia nell’elettrificazione».

T&E ha analizzato uno scenario in cui il mercato delle flotte aziendali è leader nell’elettrificazione, vendendo almeno il 50% in più di BEV rispetto al mercato privato. Questo obiettivo è già stato raggiunto in 9 Paesi: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Grecia, Lussemburgo, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria. T&E chiede flotte aziendali 100% elettriche entro il 2030: «La tassazione svolge un ruolo importante nell’incentivare la diffusione delle auto a zero emissioni, ma in Paesi come la Germania le case automobilistiche si sono opposte a una riforma fiscale per l’auto aziendale che aumenterebbe la pressione sui modelli benzina e diesel». Per quanto riguarda la proposta di aumento della tassazione delle auto in fringe benefit «dall’attuale 1% all’1,5-2%», Il  “Policy Brief: Den Hochlauf der Elektromobilität stärkendel ministero dei trasporti tedesco rileva che la VDA (associazione tedesca dell’industria automobilistica) «Respinge questo strumento». Il sito web della VDA difende inoltre anche gli attuali vantaggi fiscali per le auto aziendali con motore a combustione.

Eppure. attualmente, con una diffusione dell’elettrico del 14%, il settore aziendale è in leggero ritardo rispetto al mercato privato (15%). T&E sottolinea che «Per accelerare l’elettrificazione dei trasporti su strada in Europa, sarà fondamentale anche la definizione di obiettivi vincolanti» e chiede all’Ue di «Fissare un obiettivo per le flotte aziendali del 100% di nuove auto puramente elettriche entro (e al più tardi) il 2030».

La Commissione europea ha aperto una consultazione pubblica sulla transizione delle auto aziendali e

Boraschi conclude: «Le auto aziendali sono il candidato perfetto per accelerare l’elettrificazione. Sono già fortemente sovvenzionate grazie agli sgravi fiscali e le aziende hanno spesso la forza finanziaria per investire nei veicoli elettrici. Ecco perché l’Ue deve presentare una legge che copra un’ampia porzione del mercato delle corporate fleets, orientando i giganti del leasing e le aziende con grandi flotte di auto».