Inaugurato l'International North-South Transport Corridor che collega la Russia ai Paesi dell’Indo-Pacifico
La rotta alternativa al Canale di Suez che passa da Iran e Russia
Iran, Argentina, Egitto, Turchia ed Arabia Saudita chiedono di entrare nel BRICS
[15 Luglio 2022]
L’agenzia iraniana Pars Today ha annunciato che «Un treno merci russo con 39 container è arrivato al valico di frontiera di Sarakhs, a nord-est della Repubblica islamica dell’Iran, con l’obiettivo di transitare verso il porto meridionale di Bandar Abbas». Da lì proseguirà verso il porto indiano di Nhava Sheva.
Prima di raggiungere l’Iran, il carico russo, contenente materiali da costruzione da consegnare a un cliente indiano, ha iniziato il suo viaggio il 27 giugno e ha percorso 3.800 chilometri attraverso il Kazakistan e il Turkmenistan. Da notare che le merci russe, passando dall’Iran, raggiungeranno l’India, cioè uno dei 4 Paesi (insieme a Usa, Israele e Emerati Arabi Uniti) che fanno parte del gruppo I2U2, nato con l’evidente obiettivo di sostenere Israele contro l’Iran e che gli Usa chiedono da tempo – e inutilmente – all’India di aderire alle sanzioni anti-russe contro l’invasione dell’Ucraina, mente New Delhi ha sempre evitato di applicare le sanzioni contro l’Iran.
Comunque, come spiega Pars Today, «Questo primo treno segna l’inizio del transito attraverso il fianco orientale dell’International North-South Transport Corridor (INSTC), un’importante pietra miliare che secondo gli esperti porterebbe a un aumento significativo degli scambi tra i Paesi della regione».
Il Corridoio Nord-Sud è costituito da tre sezioni di percorso: Est, Ovest e Medio. Secondo Teheran, La rotta commerciale India-Iran-Russia può fungere da alternativa redditizia e a basso rischio al Canale di Suez. Il suddetto corridoio – che collega Russia ed Est Europa con India e Cina attraverso l’Iran – può ridurre i tempi di trasporto (dall’India all’Europa) a 20 giorni e i costi del 30% rispetto alla rotta tradizionale, attualmente in servizio.
Il primo vicepresidente iraniano, Mohamad Mokhber, e i ministri delle autostrade e dello sviluppo urbano, del petrolio, delle industrie, delle miniere e del commercio e dell’agricoltura hanno partecipato in videoconferenza, alla cerimonia dell’arrivo del primo carico russo in territorio iraniano e Mokhber ha sottolineato «La determinazione del governo iraniano ad espandere il commercio con i Paesi vicini, soprattutto nel settore dei trasporti. La capacità di transito del Paese è aumentata a 20 milioni di tonnellate e, pianificando e adottando misure adeguate, è possibile raggiungere il volume di scambio di 300 milioni di tonnellate».
Teheran e Mosca stanno collaborando anche nel settore marittimo per utilizzare il Mar Caspio per accorciare la rotta di transito tra Russia e India, che fanno parte del gruppo BRICS, composto anche da Brasile, Cina e Sudafrica, e che potrebbe presto allargarsi ad Argentina ed Iran (che hanno chiesto di entrare a giugno) e poi ad Egitto, Turchia ed addirittura Arabia Saudita che hanno recentemente mostrato la volontà di aderire a questa alleanza economica che punta a costituire un’alternativa al G7.
Intervistata dal quotidiano russo Izvestya, la presidente del BRICS International Forum, l’indiana Purnima Anand, ha confermato le richieste di adesione e ha sottolineato che i Paesi che hanno chiesto di entrare nei BRICS «Possono lavorare per creare un nuovo ordine mondiale: aumentare la distribuzione delle risorse, sviluppare rotte aeree, commerciali e finanziarie per le nuove realtà mondiali. Inoltre, ora c’è una vera dimostrazione della forza del BRICS».
Non sembra proprio che la manovra occidentale di isolamento economico della Russia abbia avuto successo, dato che alleati di ferro dell’Occidente continuano allegramente a farci affari e che chiedono di entrare in un’alleanza economica e geopolitica di cui la Russia fa parte come Paese fondatore.