MobilitAria 2022: in quasi tutte le città italiane cresce l’inquinamento atmosferico rispetto al 2020
Ricerca Ipsos Legambiente: il 53% degli italiani acquisterebbe auto full electric, il 95% è favorevole a vietare progressivamente i mezzi inquinanti
[5 Ottobre 2022]
A ExpoMove 2022, che si è aperto oggi a Firenze, Chiara Ferrari, responsabile public affairs Ipsos, e Andrea Poggio, responsabile mobilità sostenibile di Legambiente hanno presentato in anteprima i dati della ricerca di Ipsos e Legambiente sugli stili mobilità nelle città italiane – 2022, dalla quale emerge che «Nella ripartizione del tempo degli spostamenti, che diminuiscono a causa della crisi, vince la “tradizione” mentre la mobilità sostenibile fatica ancora ad affermarsi fuori dalle grandi città, Milano esclusa. Anche nei tratti brevi l’automobile è ancora molto presente: nei percorsi fino a 2 km l’impiego dell’auto privata rappresenta una soluzione difficile da abbandonare, soprattutto fuori dai grandi centri abitati: il 42% degli italiani infatti usa auto e moto mentre solo il 33% va a piedi».
Eppure, la stessa ricerca evidenzia che «L’81% degli italiani ritiene che l’inquinamento abbia effetti negativi sulla salute e il 68% ritiene necessario entro il 2035 eliminare la vendita di auto a benzina, diesel e metano; il 44% addirittura vorrebbe anticipare questa data, è necessario muoversi ancor prima».
Che la confusione sia grande sotto il cielo e nella testa dei nostri concittadini lo dimostra anche il fatto che «Il 55% degli italiani non sa cos’è il MAS-Mobility As A Service (“mobilità come servizio”) cioè piattaforma digitale che consentirà di pianificare, prenotare e pagare più tipi di servizi di mobilità, anche pochi istanti prima di partire; il restante 45% ne ha una conoscenza solo superficiale». Però «Tutti gli italiani ritengono necessario investire in una mobilità integrata, il 75% per combattere l’inquinamento atmosferico e il 72% per rendere meno costosi gli spostamenti.Il 95% è favorevole a vietare progressivamente i mezzi inquinanti dai centri urbani e il 65% a politiche/iniziative che impongano agli utenti della strada (auto, moto, motorini, furgoni, camion) una tariffa per circolare in città al fine di ridurre il traffico e migliorare la qualità dell’aria.
Nelle intenzioni di acquisto: il 64% degli italiani sceglierebbe l’auto ibrida, il 59% plug-in, il 53% auto completamente elettrica e il 47% acquisterebbe una bici elettrica/pedalata assistita».
La Ferrari ha commentato: «Considerando che mediamente un cittadino impegna non meno di 6 ore alla settimana negli spostamenti (fino a 7 nei centri metropolitani) appare ora imperativo adeguare abitudini, atteggiamenti, ma anche mezzi e infrastrutture per agevolare il cambiamento necessario con evidente impatto sulla qualità della vita, la salute e l’ambiente»,
Per Poggio, «In carenza di trasporto rapido, di massa, la crisi impone scelte di povertà: andiamo di più a piedi per risparmiare, di più con vecchie auto inquinanti e di meno coi mezzi pubblici e in bicicletta, salvo nelle città che hanno intrapreso immediate politiche per la mobilità sostenibili, Milano e Firenze in controtendenza»
Poi a ExpoMove 2022 è stato presentato il rapporto Mobilitaria 2022 elaborato da Kyoto Club insieme al CNR – Istituto sull’Inquinamento Atmosferico, in collaborazione con ISFORT, nell’ambito della Campagna europea Clean Cities, che analizza i dati della mobilità e della qualità dell’aria al 2021 nelle 14 città metropolitane italiane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Reggio Calabria, Torino, Venezia. Ne è venuto fuori che «Quasi tutte le città registrano una crescita rispetto all’anno 2020 delle concentrazioni di NO2. Per il PM10 ePM2.5 si assiste ad un miglioramento delle concentrazioni per la metà delle città analizzate; tuttavia, si registra un peggioramento per diverse città del sud. Malgrado la situazione sfavorevole rispetto all’anno pandemico (2020), se si effettua un raffronto fra la condizione nel 2021 e quella nel 2019, anno in cui il traffico e la mobilità erano regolari, si evince che le tendenze sono in calo, soprattutto per quel che riguarda il biossido di azoto. Tuttavia, permangono alcune criticità, in particolare a Reggio Calabria per NO2. Diverse città continuano a superare più di 35 volte il limite giornaliero del PM10 nell’arco di un anno. La situazione più critica si riscontra anche nel 2021 come nel 2020 nella città di Torino (75 superamenti), seguono Milano con 61 e Venezia con 50, a cui si aggiunge quest’anno Catania (50 superamenti)».
Mediamente, nel 2021 i piani urbani di mobilità sostenibile (PUMS) metropolitani hanno fatto passi in avanti significativi verso l’approvazione. Il rapporto segnala «Un potenziamento delle reti ciclabili grazie anche agli stanziamenti del MIMS. Tra i casi virtuosi Roma (+ 69 km), Genova (+ 29 km), Torino (+17 km). È boom della micromobilità elettrica: segnaliamo l’avvio di servizi in alcune città che ne erano precedentemente sprovviste, come Catania (3 operatori 1 una flotta di 1000 mezzi) e Palermo (con 3500 mezzi in flotta e ben 7 operatori). Per il bike sharing la città più virtuosa è sicuramente Milano, con quasi 17 mila bici in flotta (trend in aumento), seguita da Roma (flotta di 9.700 bici, tendenza positiva) e Torino (5.300). Per quanto riguarda car sharing, sul podio c’è Roma (con una flotta di 2.153), Milano (2.118) e Torino (880). Un ulteriore interessante dato riguarda poi la composizione del parco circolante: le autovetture a gasolio sono in diminuzione, si registra una crescita significativa delle autovetture elettriche e ibride. Tra i principali exploit segnaliamo Roma (99.931 ibride e 10.805 elettriche) Milano (86.147 e 7.509), Torino (47.470 e 5.263) Firenze (41.735 e 7.292) e Bologna (29.268 e 2.157)».
Francesco Petracchini, direttore CNR – IIA, ha concluso: «Il tema della qualità dell’aria resta fondamentale per le istituzioni centrali e locali che sono chiamate a implementare strategie e progetti, anche facendo leva sul PNRR, per avviare un percorso di sostenibilità e decarbonizzazione e trasformare i contesti urbani rendendoli più smart e più vivibili».