Tarallo: «Raggiunti con 15 anni di anticipo gli obiettivi europei»
Italia in vetta all’Ue per il riciclo della carta, senza poi poter valorizzare anche gli scarti
Medugno: «La mancanza di questi impianti rappresenta un vero e proprio tallone di Achille per il sistema Italia»
[20 Ottobre 2021]
Il rapporto Unirima 2021 sull’economia circolare, presentato ieri a Roma dall’Unione nazionale imprese recupero e riciclo maceri – che riunisce 600 impianti di riciclo sparsi per il Paese, con 20mila addetti e 4 miliardi euro come valore della produzione – mostra come l’economia circolare della carta sia cresciuta anche in una fase particolarmente critica come quella della pandemia.
Nell’ultimo anno il tasso di riciclo degli imballaggi di carta e cartone in Italia ha infatti raggiunto, con 15 anni di anticipo e per la prima volta, l’obiettivo europeo dell’85% fissato per il 2035, superando la soglia fissata dall’Ue tra tre lustri del 2,35%.
Più nel dettaglio, il totale della raccolta di carta e cartone in Italia – che avviene attraverso i canali domestici e industriali – è pari a circa 7 milioni di tonnellate. Di queste, 4,96 milioni di tonnellate sono state riutilizzate nel mercato interno e le rimanenti 1,81 milioni di tonnellate sono state esportate.
Nel 2020 il mercato della carta da macero ha comunque risentito della crisi pandemica, che ha determinato un calo dei quantitativi della produzione del 4,1%; la filiera si è sostenuta con la produzione di imballaggi derivanti dal boom dell’e-commerce e del delivery, che hanno segnato un incremento del 45% rispetto all’anno precedente. Senza dimenticare che lo scorso anno, con il decreto End of waste del settembre 2020, c’è stato un passo in avanti decisivo per la regolamentazione del settore.
«Per liberare le enormi potenzialità dell’economia green il nostro Paese si troverà a breve di fronte alle sfide di garantire la competitività di mercato e la rapida implementazione dei progetti di investimento, in particolare per l’ammodernamento degli impianti esistenti», commenta il presidente di Unirima Giuliano Tarallo.
Ma quali sono le principali criticità da superare, verso le quali indirizzare questi investimenti? Come osserva il direttore generale di Assocarta, Massimo Medugno, nell’utilizzo annuale di carta da riciclare in Europa «è stato di oltre 32.081.000 tonnellate, in crescita in media del 5,6% sull’anno precedente. In Italia tale utilizzo è in crescita del 9,3%, la più alta d’Europa, superiore alla Germania».
Pur con la necessità di migliorare ancora, non sembra dunque questo il fronte critico, che si sposta a valle del riciclo di carta e cartone: «In Italia le regioni più virtuose sul fronte riciclo sono state Toscana, Veneto, Piemonte, Lombardia e Lazio. Ciò pone la forte esigenza che nel piano nazionale sulla gestione dei rifiuti e nei piani regionali rifiuti vengano previsti impianti dedicati solo alla gestione degli scarti di riciclo dell’industria cartaria», sottolineano nel merito da Assocarta.
«In termini di strategia per l’economia circolare, la mancanza di questi impianti rappresenta un vero e proprio tallone di Achille per il sistema Italia – conclude Medugno – Tale mancanza, nonostante i buoni numeri del comparto, aggrava la situazione congiunturale del settore in questo momento di “caro energia. Non ci ha fermato la pandemia, ma senza adeguati provvedimenti ci fermerà il rialzo del gas e dei costi energetici».
Dunque il recupero dei “rifiuti da rifiuti” che esitano dal riciclo della carta potrebbe rappresentare una soluzione win-win: valorizzare appieno le potenzialità dell’economia circolare, offrendo al contempo energia a prezzi accessibili alle cartiere che riciclano.