Ecco come tagliare le bollette elettriche grazie alle rinnovabili
Elettricità futura: «Se avessimo già raggiunto il target Green deal 2030, l'Italia risparmierebbe 30 miliardi di euro all'anno»
[14 Gennaio 2022]
Tra tutte le fonti energetiche, le rinnovabili ormai sono le più economiche a livello globale, e anche in Italia potrebbero tagliare le bollette elettrica di circa 30 miliardi di euro l’anno, come spiega Elettricità futura – ovvero la principale associazione confindustriale attiva nel comparto elettrico.
Con l’attuale mix di generazione (40% rinnovabili sul totale di generazione elettrica), la bolletta elettrica complessiva in Italia sarà di circa 75 miliardi di euro nel 2021 (+70% rispetto al 2019), ma «se avessimo già raggiunto il target Green deal 2030, cioè 72% di rinnovabili sul mix di generazione elettrica, il costo complessivo della bolletta sarebbe 45 miliardi rispetto ai 75 miliardi di euro, cioè inferiore del -40%. E l’Italia risparmierebbe 30 miliardi di euro all’anno».
Come? «Oggi in Italia è possibile fare Ppa (Power purchase agreement, ovvero un contratto a lungo termine per l’acquisto di energia rinnovabile, ndr) con un prezzo fisso per 20 anni inferiore a 68 €/MWh, come dimostra il prezzo assegnato dalle aste del Dm Fer1 per eolico e fotovoltaico, un quarto rispetto al prezzo spot di dicembre di circa 280 €/MWh e meno di un terzo del Pun degli scorsi giorni pari a circa 220 €/MWh».
Dato il 60% circa dei consumi nazionali di elettricità viene ancora soddisfatto attingendo a fonti non rinnovabili – percentuale che sale all’80% circa guardando a tutta la domanda primaria di energia –, il nostro Paese è stato invece investito appieno dalla crisi energetica del gas che imperversa in Europa.
«Il quadro geopolitico e geoeconomico attuale, sommato alla crisi della supply chain, hanno portato – spiega Elettricità futura – a un costante aumento dei prezzi dell’energia in Ue. In Italia, gli effetti degli aumenti si vedono sul Mercato del giorno prima (Mgp) dove si forma il Prezzo unico nazionale (Pun) e che funziona secondo il criterio del prezzo marginale, che, considerato il del parco di generazione elettrica italiano, porta le unità termoelettriche a gas a dettare il prezzo dell’elettricità».
A svantaggio di tutti: «Il costo dell’energia elettrica sale perché è aumentato di circa quattro volte il prezzo del gas rispetto alla media degli ultimi anni (oggi è circa 80 €/MWh al Ttf a fronte di circa 20 €/MWh in media negli scorsi anni) con cui viene prodotta la maggior parte dell’elettricità in Italia e in molti Paesi europei».
A fronte di quest’evidenza è chiaro che la soluzione strutturale al problema del caro bollette passa dalle rinnovabili, eppure paradossalmente questi impianti crescono col contagocce dal 2014: difficile uscirne senza un profondo cambiamento nelle regole che ne governano la messa in opera.