Quattro segnali lasciano sperare in una ripresa del mercato
Rinnovabili, il Gse cambia marcia: oltre 1 GW di impianti nel 13° bando per incentivi Fer 1
Anev: «Si continui su questa strada, fornendo agli operatori dei segnali di prezzo adeguati nei prossimi decreti Fer X e Fer 2»
[9 Febbraio 2024]
Dopo tanti tentativi andati pressoché a vuoto dal 2019, il 13esimo bando Gse per l’assegnazione degli incentivi previsti alle fonti rinnovabili nel decreto Fer 1 offre un segnale incoraggiante.
A fronte di un contingente incentivabile pari a 1.627,6 MW, il Gestore dei servizi energetici ha dato il via libera a 79 progetti (pari a 1.001,00 MW) in Asta e 63 progetti (per 40,10 MW) a Registro: in totale gli incentivi assegnati – a impianti eolici, fotovoltaici e idroelettrici – riguardano dunque oltre 1 GW, dieci volte tanto quanto garantito dal 12esimo bando Gse lo scorso ottobre.
È ancora presto per capire se si tratti di una vera svolta o di un semplice colpo di coda, ma l’Associazione nazionale energia del vento (Anev) prova a guardare il bicchiere mezzo pieno, sottolineando quattro segnali positivi che lasciano ben sperare.
In primis la procedura del Gestore si è chiusa in anticipo rispetto alla scadenza originariamente prevista, dando «un segnale di efficienza del nuovo Gse molto apprezzata dagli operatori» delle fonti rinnovabili: «Evidenze concrete che il percorso di avvicinamento dell’Ente alle esigenze del settore, nell’interesse collettivo di realizzare la transizione energetica, si sostanziano con risultati concreti».
Un ulteriore elemento di positività arriva inoltre con l’adeguamento delle tariffe poste a base d’asta, che «ha portato ad una partecipazione molto maggiore delle procedure precedenti a beneficio del sistema».
Altro elemento da sottolineare poi è l’assegnazione di moltissima potenza – oltre 1 GW appunto – grazie «all’attivazione da parte del Gse della possibilità di utilizzare potenza di contingenti inutilizzati per recuperarli dove necessario».
Infine risulta molto piccolo il numero di progetti esclusi, cosa importante poiché «denota un livello dei progetti crescente, anche grazie al soccorso amministrativo prestato da Gse in questa procedura».
Per portare l’Italia al ritmo necessario d’installazione di nuovi impianti rinnovabili, in ogni caso, servirà molto di più. Soprattutto sul fronte dello snellimento delle procedure previste per l’iter autorizzativo. Nel corso dell’ultimo anno è infatti entrata in esercizio nuova potenza rinnovabile per 5,7 GW, quando gli obiettivi europei di decarbonizzazione al 2030 richiedono circa 12 GW annui.
L’Anev si concentra comunque sul segnale «assai positivo» di questa procedura, chiedendo che si prosegua con un adeguato segnale di prezzo: «Si continui su questa strada – affermano dall’associazione – fornendo agli operatori dei segnali di prezzo adeguati nei prossimi decreti Fer X e Fer 2, differenziando le tecnologie e adeguando le tariffe all’inflazione anche dopo l’aggiudicazione e durante l’esercizio. Infatti un meccanismo di sostegno a due vie come quello attualmente riconosciuto ai produttori Fer tramite il Gse garantisce la crescita delle rinnovabili solo se offre dei segnali di prezzo almeno vicini al prezzo dell’energia e separando le tecnologie al fine di metterle in competizione tra loro. Se invece offre tariffe assai inferiori al mercato ovvero si fanno competere tecnologie con costi diversi, il rischio è quello di non ottimizzare le aggiudicazioni e che gli operatori sono portati a rinunciare».