I portali per presentare le domande verranno aperti l’8 aprile
Comunità energetiche rinnovabili, dal ministero ecco le regole per accedere agli incentivi
Tariffa incentivante su tutto il territorio nazionale e un contributo in conto capitale fino al 40% delle spese nei Comuni sotto i 5mila abitanti
[23 Febbraio 2024]
L’avvio degli incentivi per le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) è all’ultimo miglio. Attraverso un apposito decreto direttoriale, il ministero dell’Ambiente ha infatti approvato le regole operative (riportate in allegato in coda all’articolo) per l’erogazione degli incentivi.
Il documento disciplina procedure e tempistiche per l’accesso alle tariffe incentivanti e ai contributi in conto capitale, previsti dal Pnrr. Adesso manca solo l’apertura dei portali per presentare le domande di accesso agli incentivi, che – informa il Gestore dei servizi energetici (Gse) – avverrà il prossimo 8 aprile.
Il ministro Gilberto Pichetto al proposito promette «regole chiare e misure di potenziale grande impatto, ma anche con una forte campagna di informazione per portare questa novità alla più ampia platea di potenziali beneficiari».
Due i canali di accesso ai sostegni, per le Comunità energetiche: il primo prevede unaa tariffa incentivante su tutto il territorio nazionale, mentre il secondo riguarda i Comuni entro i 5mila abitanti e consiste in un contributo in conto capitale – finanziato con 2,2 mld di euro dal Pnrr – per coprire fino al 40% delle spese ammissibili.
L’obiettivo finale è promuovere l’installazione di 5 GW di nuovi impianti rinnovabili, quasi quanto tutti quelli installati nel corso dell’ultimo anno.
Il primo passo per accedere agli incentivi è individuare un’area dove realizzare un impianto rinnovabile – ad esempio fotovoltaico – di potenza massima pari a 1 MW, per poi costituire una Comunità energetica tra utenti connessi alla medesima cabina primaria (corrispondente territorialmente a circa 3-4 Comuni oppure 2-3 quartieri di una grande città); non necessariamente la Cer deve anche essere proprietaria dell’impianto, che può essere messo a disposizione anche da un solo membro oppure addirittura da un soggetto terzo.
Una volta autorizzato l’impianto, connesso alla rete e richiesto l’incentivo al Gse, l’energia condivisa all’interno della Cer – ovvero quella consumata dai membri mentre viene prodotta – può accedere alla tariffa incentivante.
Quando la produzione è superiore al consumo, alla Cer viene riconosciuto il valore economico dell’energia prodotta, senza ulteriori incentivi; in alternativa tale energia può anche essere accumulata tramite batterie, per poi essere utilizzata successivamente dagli utenti. In ogni caso è garantito un risparmio sui costi dell’energia per chi fa parte della Comunità, grazie a una maggiore autosufficienza.