Le donne imprenditrici e manager: mettere gli obiettivi dell’Agenda 2030 al centro dei programmi elettorali
Aidda: «Il tempo è finito: servono misure urgenti e di lungo termine per frenare i cambiamenti climatici»
[22 Agosto 2022]
L’Associazione imprenditrici e donne dirigenti di azienda (Aidda), sostiene il decalogo di proposte a favore dell’ambiente presentato dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) alle forze politiche in vista delle elezioni del 25 settembre e che chiede di includere nei programmi elettorali con l’obiettivo di condurre l’Italia verso uno sviluppo sostenibile e allinearla ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 che sono stati sottoscritti dall’Onu.
Aidda che ha 800 iscritte e che è la prima associazione italiana nata con lo specifico obiettivo di valorizzare e sostenere l’imprenditoria al femminile, il ruolo delle donne manager e delle professioniste, rilancia le richieste a favore dell’ambiente, sollecitando la politica tutta a un impegno di responsabilità di fronte alla crisi climatica.
La presidente dell’Aidda, Antonella Giachetti, spiega il perché dell’adesione all’appello dell’Asvis: «Gli eventi climatici delle ultime settimane dimostrano ancora una volta che non c’è più possibilità di attendere. Occorrono misure urgenti a sostegno dell’ambiente. Le nuove generazioni stanno richiedendo a gran voce un futuro sostenibile, senza trovare tuttavia pieno ascolto da parte della politica. Anche le donne imprenditrici avvertono che il tempo è finito. Le imprese hanno necessità di essere sostenute in progetti strutturali di rinnovamento e transizione a lungo termine, non di interventi tampone per limitare i problemi e i danni. Come espresso da ASviS, è necessario da parte dei partiti un nuovo impegno verso i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030, portando concretezza nei programmi politici legati all’ambiente. I prossimi anni saranno determinanti per raggiungere quei traguardi fissati dall’Agenda 2030 che appaiono più che mai cruciali per il benessere della nostra società. Ci auguriamo, ma crediamo che sia diventato ormai un sentimento diffuso e collettivo, che il prossimo Governo assuma tra le priorità come arginare il collasso ambientale, quotidianamente evidente e non più ignorabile, e come limitarne la progressione nel futuro. Un piano di strategie per il presente, ma soprattutto in ottica futura. La tutela del clima, attraverso investimenti mirati e soprattutto attraverso una ridefinizione del modello di vita e di consumo, rappresenta oltre che indispensabile per garantire la sopravvivenza del genere umano, una forma di prevenzione non solo del territorio, ma anche di salvaguardia del tessuto economico».