Per l’acciaio il contributo passerà da 3 a 18 EUR/tonnellata, per la plastica si arriva a 660 EUR/tonnellata. Solo il vetro regge
Raccolta differenziata in sù, valore di acciaio e plastica in giù: economia circolare al palo
Il Conai interviene aumentando in modo importante il contributo ambientale anche per adeguarsi alle direttive Ue (e agli impatti del Covid-19 sulle filiere del riciclo)
[9 Ottobre 2020]
Lo stop “di alcuni settori di sbocco delle materie prime seconde, sia in Italia sia verso l’estero, ha causato un eccesso di offerta che ha fatto crollare il valore della materia da riciclo e ridotto gli sbocchi di mercato, soprattutto nel mondo della plastica”. È lo stallo dell’economia circolare italiano fotografato dall’andamento dei consorzi di filiera Ricrea, Corepla e Coreve, che serve in parte a giustificare la delibera del Consiglio di amministrazione Conai di un aumento del contributo ambientale, utilizzato per finanziare le attività di raccolta e valorizzazione dei rifiuti di imballaggio, prioritariamente provenienti da raccolta urbana (acciaio, plastica e vetro).
L’aumento avrà effetto a partire dal 1° gennaio 2021 e nasce dall’entrata in vigore del cosiddetto decreto Rifiuti, che recepisce due delle ultime quattro direttive europee sull’economia circolare, ma anche dall’emergenza sanitaria in corso che sta “indubbiamente condizionando la filiera della valorizzazione dei rifiuti di imballaggio” e non solo.
Come spiega il Conai infatti “l’effetto COVID-19 ha generato una crescita nella raccolta urbana, anche a causa di una generalizzata preferenza dei consumatori verso i prodotti imballati e del venir meno dei consumi fuori casa. Ma, nonostante le difficoltà dei primi mesi di brusco lockdown, le attività di raccolta differenziata non si sono interrotte e tutti i rifiuti di imballaggio sono sempre stati puntualmente ritirati”.
In sostanza la raccolta differenziata è aumentata, ma il valore dell’avvio a riciclo dei materiali raccolti è drasticamente diminuito (l’acciaio per il terzo anno consecutivo). Un colpo duro alla filiera del riciclo, per la quale è dirimente più di ogni altra cosa proprio il valore della materia recuperata. Diversamente il sistema non sta in piedi, ma in questo caso è arrivato il soccorso del consorzio, che avrebbe comunque dovuto rivedere il contributo per via delle suddette direttive europee.
Gli aumenti del contributo ambientale – spiegano – devono quindi mettere il mondo delle imprese nella condizione di poter continuare a garantire le attività di raccolta anche in questi mesi di pandemia, che rappresentano un momento di preoccupazione e difficoltà per tutti.
Nel dettaglio per l’acciaio il contributo passerà da 3 EUR/tonnellata a 18 EUR/tonnellata: sei volte tanto… Un valore – spiegano – che torna simile a quelli del 2015, quando il CAC acciaio passò da 26 a 21 EUR/tonnellata e infine a 13 EUR/tonnellata. C’è stato infatti un “significativo incremento delle quantità di imballaggi in acciaio recuperate: nel primo quadrimestre del 2020 l’acciaio è stato il materiale di imballaggio che ha registrato la crescita più significativa – rispetto all’anno precedente – nei conferimenti al sistema Conai; in particolare, +19,6% in marzo e +23,7% in aprile”, ma “il continuo calo da tre anni a questa parte del valore economico del rottame ferroso” ha eroso “la principale fonte di ricavi del Consorzio dopo il CAC attraverso la vendita alle Acciaierie di rottame da imballaggio proveniente da raccolta differenziata”. Il tutto, “senza poter far ricorso alle riserve patrimoniali, ridotte negli ultimi anni per effetto di una politica di contenimento richiesta dal Ministero”.
Non va meglio per la plastica: il Consorzio Corepla sta registrando “un aumento dei conferimenti di imballaggi in plastica del 5% nel corso del 2020, e al contempo una riduzione delle quantità assoggettate al contributo ambientale”. L’Europa, inoltre, impone un tasso di riciclo della plastica che nel 2025 dovrà raggiungere il 50%: è quindi sempre più necessario investire in ricerca e sviluppo e sostenere il riciclo meccanico, per favorire l’avvio a riciclo di alcune frazioni merceologiche che i riciclatori non avrebbero altrimenti interesse a recuperare. In più “il blocco delle attività produttive che normalmente usano materiale da riciclo, causato la scorsa primavera dal Coronavirus, ha inoltre dimezzato i ricavi delle aste, influenzati dalla minore richiesta di materiale”.
I valori del CAC aumenteranno comunque solo “per gli imballaggi di fascia B2 e di fascia C: per la prima si passa da 436 EUR/tonnellata a 560 EUR/tonnellata, per la seconda invece da 546 EUR/tonnellata a 660 EUR/tonnellata”. Pur con questi aumenti, i valori fissati per gli imballaggi in plastica risultano ancora tra i più bassi in Europa.
Per il vetro le cose non sarebbero andate peggio dell’anno passato, ma il contributo ambientale per gli imballaggi passerà da 31 EUR/tonnellata a 37 EUR/tonnellata. praticamente solo per quanto previsto dall’Allegato Tecnico dell’Accordo Quadro ANCI-CONAI, i cui valori progressivi sono stati definiti, da qui al 2024, in linea con quanto richiesto dalle nuove Direttive Europee sui rifiuti d’imballaggio