Presentato l’aggiornamento del piano industriale al 2025
Terna investirà 10 mld di euro sulla rete elettrica italiana, per favorire l’ascesa delle rinnovabili
Donnarumma: «I nostri investimenti, fondamentali per raggiungere i traguardi che l’Italia e l’Europa si sono prefissati, consentiranno di abilitare l’integrazione delle fonti rinnovabili e l’elettrificazione dei consumi»
[24 Marzo 2022]
Non c’è sviluppo delle fonti rinnovabili senza un’infrastruttura in grado di grado di trasportare l’energia in modo capillare e coordinato, incrociando le necessità del territorio con la produzione intermittente – si pensi ad esempio a quella eolica e fotovoltaica, condizionata dal meteo –, le fonti rinnovabili a produzione continua (come nel caso della geotermia) e gli stoccaggi.
Un compito arduo che posa in buona parte sulle spalle di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, il cui cda ha approvato stamani l’aggiornamento del piano industriale 2021-25: con 10 mld di euro di investimenti complessivi, Terna punta a rafforzare il proprio ruolo di regista del sistema elettrico italiano, in coerenza con gli sfidanti obiettivi del Green deal europeo che prevedono una riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030.
«Terna è un’azienda che svolge un servizio pubblico per il Paese e per la collettività, a beneficio di tutti i territori in cui opera e dell’ambiente – commenta l’ad Stefano Donnarumma – I nostri investimenti, fondamentali per raggiungere i traguardi che l’Italia e l’Europa si sono prefissati, consentiranno di abilitare l’integrazione delle fonti rinnovabili e l’elettrificazione dei consumi, nonché di garantire una sempre maggiore sicurezza ed efficienza dell’approvvigionamento».
In base alla tassonomia europea, gli interventi di Terna sono considerati per loro natura sostenibili per il 99%: sono infatti finalizzati allo sviluppo delle fonti rinnovabili, con dorsali di trasporto dell’energia dai punti di produzione, che saranno localizzati sempre più nelle regioni del sud Italia, verso i centri di maggior consumo del nord. Ciò sarà possibile grazie alla risoluzione delle attuali congestioni di rete e all’ulteriore sviluppo delle interconnessioni con l’estero.
A tal proposito, Terna ha pianificato la realizzazione di nuovi collegamenti con Francia, Austria, Tunisia e Grecia, che si vanno ad aggiungere alle 26 linee transfrontaliere già attive e che consentiranno al nostro Paese, in virtù della sua posizione geografica strategica, di rafforzare il ruolo di hub elettrico dell’Europa e dell’area mediterranea,.
Gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione fissati dal Green deal europeo prevedono «l’installazione di circa 60-70 GW di eolico e fotovoltaico al 2030. Questo significa che la quota del consumo lordo di elettricità coperta dalle fonti green dovrà arrivare al 65%», dichiarano da Terna. Sarà fondamentale, quindi, accelerare la realizzazione di impianti di energia rinnovabile, anche off-shore, semplificando il più possibile i processi autorizzativi.
Come previsto dal Pniec, sarà inoltre necessario accelerare lo sviluppo dei sistemi di accumulo, idroelettrico ed elettrochimico, per una capacità pari a circa 10 GW entro il 2030; il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) è però nato già vecchio oltre due anni fa, e da allora è ancora in attesa che il Governo ne aggiorni i dettami.