Terna, pronti 18 miliardi di euro per integrare le rinnovabili nella rete elettrica nazionale
Donnarumma: «Il nuovo Piano di sviluppo 2021 prevede nei prossimi dieci anni una forte accelerazione degli investimenti, i più alti di sempre»
[8 Luglio 2021]
L’incremento della domanda e della produzione da rinnovabili, che secondo i nuovi obiettivi europei dovrà arrivare a una quota del 55% nel 2030 – target non ancora recepiti da un Pniec inadeguato – richiederà un massiccio adeguamento della rete elettrica nazionale. Che inizia da quest’anno, con il Piano di sviluppo 2021 presentato dal gestore Terna.
Queste le principali linee di azione: rafforzamento degli scambi tra zone di mercato per una maggiore integrazione delle fonti rinnovabili; risoluzione delle criticità e maggiore elettrificazione delle aree metropolitane; sinergie con gli altri sistemi (gas, ferrovie e telecomunicazioni) per integrare le reti e determinare un minore impatto sul territorio; potenziamento delle interconnessioni con l’estero per aumentare la capacità di scambio con i Paesi confinanti, in modo da rafforzare il ruolo di hub elettrico dell’Europa e dell’area mediterranea.
«Il nuovo Piano di sviluppo 2021 prevede, nei prossimi dieci anni, una forte accelerazione degli investimenti, i più alti di sempre – sottolinea l’ad di Terna, Stefano Donnarumma – che riflette l’importante momento storico che stiamo vivendo: per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione che l’Italia e l’Europa si sono dati è infatti necessario non solo avere una chiara visione del futuro, ma anche e soprattutto saper programmare e realizzare tutte le opere indispensabili alla concreta realizzazione della transizione energetica, di cui Terna è regista».
Gli interventi previsti nel Piano di sviluppo 2021 di Terna saranno infatti fondamentali per integrare le fonti rinnovabili e in particolar modo quelle intermittenti – come eolico e solare, che dipendono dalle condizioni meteo al contrario di altre come la geotermia –, permettendo la progressiva chiusura delle centrali a carbone coerentemente con gli obiettivi prefissati e riducendo in modo significativo le emissioni in atmosfera.
In particolare, gli investimenti previsti da Terna nelle reti di trasmissione elettrica serviranno a incrementare la magliatura, a rinforzare le dorsali tra Sud (dove maggiore sarà la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili) e Nord (dove è più sostenuta la domanda di energia elettrica), a potenziare i collegamenti fra le isole e la terraferma e all’interno delle isole, a sviluppare le infrastrutture nelle aree più deboli, al fine di migliorarne la resilienza, l’efficienza, la sostenibilità e l’integrazione delle rinnovabili.
Significativi i benefici per cittadini e ambiente, in termini di riduzione delle emissioni climalteranti in atmosfera e di reti dismesse: secondo le stime di Terna, gli interventi programmati nell’arco di Piano permetteranno di ridurre le emissioni in atmosfera di CO2 per 5,6 milioni di tonnellate annue (quasi il doppio rispetto al Piano precedente) e consentiranno di demolire 4.600 km di infrastrutture obsolete (circa 800 km in più rispetto al Piano precedente).